Il dolore cronico affligge circa il 20-30% della popolazione europea e più di dieci milioni di persone in Italia con un progressivo incremento della prevalenza con l’aumentare dell’età (18-44 anni: 8%, 45-54 anni: 21%, 65-74 anni: 35%, > 85 anni: 50%) e diseguaglianze di genere (F/M: 60-40%), che si amplificano con l’età (Istituto Superiore di Sanità, Rapporto Istisan)
Mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre alla piastra odontoiatrica della facoltà di Medicina con sede al Policlinico di Borgo Roma si è tenuto il “Verona Neuropathic Pain 2024 – What’s New and Open Issues nella Diagnosi e Terapia del Dolore Neuropatico”, un appuntamento annuale di rilevanza nazionale, organizzato dal dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento. Il convegno ha visto l’intervento di vari docenti del nostro ateneo, nonché dei maggiori esperti nel panorama italiano sul dolore neuropatico, e ha presentato lo stato dell’arte sulle ultime novità in merito al dolore neuropatico. Numerosi i partecipanti, circa 100 in presenza e 200 in remoto, inclusi medici, psicologi, farmacisti, infermieri, fisioterapisti ed altri professionisti sanitari.
“Tra le tipologie di dolore cronico – spiega Stefano Tamburin, neurologo e coordinatore dell’evento, ha un rilevante impatto epidemiologico il dolore neuropatico, cioè il dolore secondario a lesioni o patologie del sistema nervoso centrale o periferico che coinvolge circa il 7-10% della popolazione (Fonte Neuropatie compressive, come la sindrome del tunnel carpale, traumatiche e post-chirurgiche, radicolopatie secondarie a spondilodiscoartrosi, nevralgia post-erpetica, nevralgia del trigemino, polineuropatie dolorose, come la neuropatia diabetica, patologie del midollo spinale, sclerosi multipla ed ictus costituiscono le cause principali di dolore neuropatico. Nel dolore neuropatico, le terapie farmacologiche ed i trattamenti invasivi sono efficaci in una minoranza di casi e talora gravati da rilevanti effetti collaterali che spesso portano all’interruzione del trattamento. Le principali tematiche trattate nel convegno sono state fisiopatologia, diagnostica integrata con metodiche neurofisiologiche e di neuroimaging, nuove linee guida terapeutiche, evidenze sull’uso di oppioidi, cannabinoidi, metodiche di stimolazione cerebrale non-invasiva e di neurochirurgia funzionale, comorbidità e loro trattamento”.
SM