Ho ricevuto stamane (giovedì 2 dicembre ndr) da parte di alcuni studenti, ricercatori e docenti dell’Università di Verona la richiesta di convocare un’assemblea di Ateneo per affrontare “una discussione sulle problematiche che la Riforma rischia di comportare”. Mi sembra opportuno ricordare preliminarmente che su alcuni dei temi che vengono sollevati ho già avuto modo di intervenire ampiamente e ripetutamente, prima durante un incontro promosso dai Ricercatori, poi con una lettera aperta da loro stessi sollecitatami e, soprattutto, partecipando personalmente a tutti i Consigli di Facoltà.
Ciò necessariamente premesso, rinnovo la mia disponibilità ad approfondire i temi che oggi sono reale motivo di preoccupazione e, soprattutto a illustrare nuovamente le concrete risposte fornite dagli Organi di governo di questo Ateneo, per la verità facilmente rintracciabili sul nostro sito leggendo le delibere del Consigli d’Amministrazione, delibere che quasi sempre hanno consentito di prevenire i possibili problemi o disagi causati dalla situazione di generale difficoltà dell’Università italiana.
La richiesta di assemblea mi è, tuttavia, giunta quasi contemporaneamente alla notizia della mancata calendarizzazione della discussione del Disegno di legge di Riforma al Senato. Ritengo pertanto intempestivo affrontare un dibattito in questi giorni. Potremo farlo non appena avremo un quadro di riferimento sicuro. Oggi non sappiamo obiettivamente se avremo un testo su cui discutere o se ci ritroveremo a parlare di un futuro improntato all’incertezza di cui già abbiamo fatto lunga esperienza.