Un dialogo-concerto con il pianista e compositore Stefano Bollani per il secondo appuntamento di “Idee di futuro” venerdì 21 gennaio, alle 21, al Polo Zanotto. Dialogheranno con Bollani il cantautore Marco Ongaro e Alessandra Zecchini, storica della musica. La rassegna è organizzata dall’associazione culturale Idem – percorsi di relazione in collaborazione con l’università e Rotary club.
Poesia e composizione. Un incontro tra letteratura e pentagramma, tra poesia e composizione. Musica come commozione ma anche come ironia. Distacco e lacerazione del jazz dal punto di vista di uno dei più giovani maestri del genere. Noto per il suo stile originale, fuori dagli schemi, eclettico e ricco di briosità Stefano Bollani ama stupire il pubblico e con esso creare scenari ludici. La sua musica vive spesso all'insegna dell'ironia, caratteristica evidente in tutti i suoi lavori, alcuni particolarmente bizzarri e fuori dai canoni come la “Gnosi delle fanfole”, disco nel quale ha messo in musica, insieme al cantautore Massimo Altomare, le surreali poesie di Fosco Maraini. Tra le opere più recenti ci sono Visionari, Piano Solo, BollaniCarioca e un ritorno al repertorio concertistico con Rapsodia in Blu di Gershwin.
Biografia. Diplomatosi in pianoforte al Conservatorio di Firenze, dopo una breve esperienza pop con Irene Grandi e Jovanotti, su suggestione di Enrico Rava si dedicherà completamente al jazz. In breve tempo si affermerà come uno dei maggiori jazzisti, collaborando con i più grandi interpreti internazionali tra i quali Lee Konitz, Chick Corea, Gato Barbieri, Pat Metheny, Paolo Fresu, Richard Galliano e il trombettista Enrico Rava, suo mentore. Nel 1998 Bollani vince il premio come miglior nuovo talento della rivista Musica jazz. Nel 2003, a Napoli, vince il premio Carosone, in genere destinato a cantanti. Sempre nel 2003 la consacrazione a livello internazionale: lo Swing journal, la più autorevole pubblicazione jazz giapponese gli ha conferito il New star award, la prima volta per un musicista europeo. Il musicista ha calcato i palchi più prestigiosi del mondo, da Umbria jazz al festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Scala di Milano. È stato protagonista di alcune apparizioni televisive e dal 2006 conduce su RadioTre la trasmissione "Il Dottor Djembè: via dal solito tam tam", con David Riondino e Mirko Guerrini. Dal 2008 è in carica come Gran Visir del Sultanato dello Swing, su investitura del sultano Freddy Colt.