“Another love story in Verona”. Questo è il motto della 49esima edizione di Vinitaly, salone internazionale del vino e dei distillati, che si terrà a Veronafiere da domenica 22 a mercoledì 25 marzo. Oltre 4mila aziende espositrici e 150mila visitatori stimati, per una manifestazione che promuove l’eccellenza del settore vinicolo made in Italy e che rende il Veneto meta di professionisti, intenditori e curiosi da tutto il mondo.
L’università di Verona è in prima linea in quanto a ricerca e didattica. Il dipartimento, di Biotecnologie, infatti, offre un corso di laurea triennale in Scienze e tecnologie viticole ed enologiche, un percorso formativo che attira studenti da tutta Italia nella suggestiva di Villa Lebrecht. Abilitante alla professione di enologo, il corso vanta docenti che esercitano professioni di prestigio nel settore in ambito internazionale.
Didattica di qualità che deriva dall’eccellenza della ricerca, condotta nei laboratori del dipartimento di Biotecnologie. È, infatti, targata università di Verona una scoperta che consentirà di sviluppare strumenti diagnostici in grado di migliorare la qualità delle uve e del vino. Gli scienziati del laboratorio di Genetica agraria, coordinati da Mario Pezzotti, insieme a un team di colleghi del Cnr, hanno identificato alcuni geni chiave nel processo di maturazione del frutto della bacca della vite. La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica The Plant Cell.
E dai laboratori alla cantina, grazie a progetti come quello della Frustula Oenologica AD 2011. Nel 2011, infatti, il dipartimento di Biotecnologie, diretto da Giovanni Vallini, in collaborazione con le cantine della Valpolicella, ha realizzato un pregiato vino rosso Igp, indicazione geografica protetta, in una tiratura limitata. 500 bottiglie a testimoniare la sinergia tra l’ateneo e il mondo della produzione enologica di qualità del territorio.
19.03.2015
La Redazione