È Giancarla Masè la nuova Direttrice Generale dell’Ateneo. In carica dal 12 gennaio, Masè è stata presentata ufficialmente dal Rettore Nicola Sartor durante una conferenza stampa che si è tenuta il 26 gennaio a Palazzo Giuliari. La nuova Direttrice Generale è responsabile, sulla base degli indirizzi forniti dal Rettore e dal Consiglio di amministrazione, della complessiva gestione e organizzazione dei servizi, delle risorse strumentali e del personale tecnico e amministrativo di ateneo.
“Diamo il benvenuto alla dottoressa Masè – ha affermato Sartor – che proviene dall’università di Trento dove ha recentemente ricoperto esattamente la stessa posizione. Voglio ricordare che Verona e Trento erano prime a pari merito nella classifica 2014 del Sole 24 Ore sulle migliori università italiane. Per questo abbiamo voluto avvalerci dell’importante presenza e competenza di Masè che ha contribuito così grandemente all’efficacia dell’azione dell’università di Trento”.
Masè ha raccontato il suo percorso professionale anche per spiegare quale sarà il suo contributo all’interno dell’università di Verona. “Ho lavorato per dieci anni come consulente aziendale – ha detto la Direttrice – occupandomi principalmente di ingegnerizzazione dei processi amministrativi, di implementazione di sistemi informativi e di controllo di gestione, prima come analista poi come manager. Successivamente ho iniziato a collaborare con l’università di Trento per progetti innovativi e di cambiamento e sono diventata Direttore Generale dello stesso ateneo nel 2007, ruolo che ho ricoperto fino all’inizio del 2016”. Per questo il suo impegno sarà principalmente quello di sviluppare la dimensione del servizio dell’università di Verona nei confronti degli utenti: studenti, docenti e la comunità in cui l’ateneo vive e opera. “Il mio obiettivo è quello di rendere l’università di Verona sempre più efficiente e moderna per facilitarne l’inserimento in un contesto di competizione internazionale. La qualità di un ateneo dipende principalmente dalla buona ricerca e dalla buona didattica ma anche i servizi che può offrire giocano un ruolo fondamentale in questo senso. Altro obiettivo sono le infrastrutture, ovvero spazi dedicati agli studenti, a docenti e ricercatori, le infrastrutture tecnologiche e bibliotecarie che devono essere sempre più fruibili e adeguate alle necessità di chi le utilizza. L’attenzione sarà poi posta sul lato della comunicazione e dell’informazione. L’ateneo deve spiegare cosa fa, quali sono i propri ambiti di ricerca e in che modo può essere di supporto alla comunità. Fondamentale poi lavorare sull’attrattività, cioè sulla capacità di interessare gli studenti migliori provenienti da tutta Italia e dal mondo. Credo che, in questo senso, anche in considerazione della bellezza della città e per il contesto geografico in cui è inserita, l’università di Verona abbia grandi potenzialità”.
27.01.2015
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