“Pascal Quignard: les Petits traités au fil de la relecture”, questo il titolo del convegno organizzato dal dipartimento di Lingue e letterature straniere dell'università di Verona. Studiosi di letteratura francese si sono dati appuntamento il28 e il 29 gennaio, nella sala conferenze del Museo civico di Storia Naturale, per parlare dell’opera di uno degli scrittori più influenti della letteratura contemporanea francese, Pascal Quignard.
“Il convegno – ha spiegato Stefano Genetti, docente di Letteratura francese e curatore dell’evento– si è focalizzato principalmente su un’opera, “Petits traités”, che ha avuto una gestazione molto lunga dalla metà degli anni ‘70 fino alla pubblicazione in edizione economica nel 1995, che racchiude in qualche modo l’enciclopedia intera dell’opera di Pascal Quignard. È soprattutto una riflessione sospesa fra antropologia, storia dell’arte, linguistica, filosofia che verte sull’umano, in particolare sulla letteratura come attività esistenziale, sulla scrittura, la traduzione e la lettura, tutti elementi che ruotano attorno al libro. Quignard è senz’altro una delle voci principali della letteratura contemporanea, non solo per la vastità a dir poco oceanica delle sue opere, che raggiungono i 60 volumi pubblicati e una quantità di scritti sparsi che hanno la medesima importanza”. Nella serata del 28, alla Fonderia Aperta Teatro, Quignard ha presentato la prima teatrale assoluta del "Ballet de l’origine de la langue et de la littérature françaises", un notturno di suoni e immagini, di parole e musiche eseguite dall’autore al pianoforte.“L’aspetto straordinario di Quignard – ha continuato Genetti – è che coltiva un rapporto con le altre arti, elemento che sfugge a qualsiasi tipo di genere letterario. Un esempio riguarda la sua formazione come musicista. Per questo lo possiamo definire Quignard un “decostruttore” dei confini tra le arti.”
01.02.2016