“Infiltrazioni e radicamenti mafiosi in Veneto. Necessità di un progetto di informazione, prevenzione e contrasto globale“. È il titolo del convegno in programma lunedì 27 febbraio, alle 14.30, nell’aula magna del dipartimento di Scienze giuridiche di via Carlo Montanari. L’appuntamento è organizzato con il coordinamento scientifico di Lorenzo Picotti, docente di Diritto penale dell’ateneo scaligero.
Ad aprire il pomeriggio di lavori, alle 14.30, saranno i saluti istituzionali di Stefano Troiano, direttore del dipartimento di Scienze giuridiche, e di Mattia Buonomano, presidente di Elsa Verona. Cuore del dibattito sarà il contrasto alla criminalità organizzata e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Ne parleranno l’ingegnere Mario Spezia, vicepresidente dell’associazione “Sostenitori dei collaboratori e testimoni di giustizia” e membro del Cdn dell’associazione “I cittadini contro le mafie”, il giornalista Beppino Tartaro, Enzo Guidotto, presidente dell’associazione “Antiracket e antiusura” di Trapani, e Nicola Morra, presidente uscente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie.
L’iniziativa, cui partecipa anche l’Associazione studentesca Elsa, ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza e, in particolare, studentesse e studenti alla minaccia rappresentata dalle organizzazioni mafiose e di far emergere la necessità di un progetto di informazione, prevenzione e contrasto globale a tale fenomeno nella consapevolezza che solo in un contesto di legalità e consapevolezza della popolazione potrà essere garantito un sano ed equo sviluppo economico e sociale.
“Questo incontro è particolarmente importante in questo momento di crisi economica – spiega Lorenzo Picotti – che vede l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nel mondo degli affari e delle attività imprenditoriali. Inoltre, recenti processi penali che hanno portato a pesanti condanne per importanti associazioni mafiose, con accertamenti del loro radicamento e operatività in Veneto, Emilia e nel Nord Italia, rendono ancora più cruciale la sensibilizzazione della popolazione su questi pericolosi fenomeni”.