Formulazione di un detergente nanofluido ecologico e implementazione di analisi microbiologiche per abbattere l’impatto ambientale di termodisinfettori per dispositivi biomedicali. È questo l’obiettivo del progetto del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento tra i 12 vincitori del bando “Ricerca & Sviluppo” della Fondazione Cariverona. Leggi l’articolo
A coordinare il lavoro è Maria Teresa Valenti con un un team interdisciplinare composto da Luca Dalle Carbonare del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione da Chiara Leardini del dipartimento di Management, da Giovanni Alerba e Donato Zipeto del dipartimento di Neuroscienze e da Massimiliano Perduca del dipartimento di Biotecnologie. L’impresa partner è la Bonferrato Spa (Gruppo Smeg).
Il progetto è finalizzato alla generazione di un protocollo per analisi microbiologiche ambientali altamente sensibile e alla creazione di un sistema ecologico di detersione contenente nanoparticelle che veicolano un surfactante ottenuto da prodotti di scarto (olio esausto) e costituite da molecole in grado di ridurre o neutralizzare in modo efficace batteri sia gram negativi sia gram positivi. Il progetto ha come obiettivo principale quello di generare un prodotto ecosostenibile (detergente nanofluido) ed efficace per un programma di utilizzo a minor consumo (minor utilizzo energia elettrica e minor consumo di acqua) per il termodisinfettore (per prodotti biomedicali) prodotto dalla ditta Bonferraro. Il principale risultato atteso è l’abbattimento significativo delle contaminazioni batteriche mediante un prodotto ecosostenibile e con minor consumo di acqua e di elettricità possibile
“Gli obiettivi del nostro progetto – commenta Maria Teresa Valenti – relativamente alla standardizzazione di un processo (implementazione di analisi microbiologiche) ed alla formulazione di un nuovo prodotto (detergente nanofluido ecologico) avranno come ricaduta quella di ridurre l’impatto ambientale di termodisinfettori riducendo i consumi di acqua ed elettricità (gestione delle risorse) sfruttando il riciclo di sostanze quali l’olio esausto e nanoparticelle magnetiche riutilizzabili (economia circolare) e fornendo un detergente in grado di neutralizzare i patogeni che finiranno nelle acque reflue (protezione dell’ambiente). Tutti questi aspetti possono considerarsi imprescindibili per poter impattare positivamente sulla salvaguardia dell’ambiente”.
Sara Mauroner
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