Un momento di bilancio, ma anche un punto di partenza per le attività future. Questo è stato “What’s the Proben?”, l’evento che si è tenuto giovedì 9 ottobre al Polo Zanotto, a conclusione della prima fase del progetto Proben, finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca, e rivolto al benessere psico-fisico degli studenti e delle studentesse universitari, oltre che delle istituzioni Afam, Alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Avviato la scorsa primavera, Proben nasce con l’obiettivo di sviluppare un modello di intervento capace di promuovere il benessere a 360 gradi, integrando attività legate alla salute mentale, al movimento, alla prevenzione del burnout e alla promozione del benessere comunitario. L’iniziativa, coordinata da un team interdisciplinare di docenti, counselor e professionisti della salute, intende offrire un sostegno concreto alla popolazione studentesca in un periodo particolarmente delicato della vita accademica e personale.
Dopo i saluti istituzionali della rettrice Chiara Leardini, dell’assessora comunale Elisa La Paglia, dei direttori di dipartimento Corrado Barbui e Valentina Moro, e della consigliera comunale Annamaria Molino, sono intervenuti i docenti di ateneo Michela Nosè (programma OMS “Fare ciò che conta nei momenti di stress”) e Riccardo Sartori (benessere occupazionale e comunitario) e i counselor Anna Paola Montagnoli, Francesco Pompei e Marco Pattaro Zonta, coordinati dalla moderatrice Lidia Del Piccolo, docente del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento e responsabile del progetto Proben. Ospiti d’eccezione sono statu lo psichiatra e psicoterapeuta Antonino Tamburello, con una riflessione sul tema del benessere nella popolazione studentesca, e il giornalista Francesco Oggiano, che ha affrontato il rapporto tra social media, informazione e attivismo giovanile. La conferenza è stata arricchita da tre intermezzi musicali curati dagli allievi del Conservatorio “Evaristo Felice dall’Abaco” di Verona, con esibizioni di tromba, pianoforte, chitarra e voce jazz. In serata si sono alternati momenti conviviali e di musica.
“Questo progetto – ha spiegato la rettrice Chiara Leardini – rappresenta un investimento strategico di grande rilevanza per il nostro Ateneo, poiché ogni attività in esso promossa, dal counseling alle iniziative culturali e sportive, contribuisce a creare un ambiente in cui studenti e studentesse possano crescere, imparare e sentirsi parte di una comunità viva. Le studentesse e gli studenti sono protagonisti, il cuore della nostra università. L’ateneo deve essere un luogo in cui crescere come persone oltre che come professionisti e questo avviene solo in condizioni di benessere dove l’individuo, nella sua unicità, si sente valorizzato nei suoi talenti e accolto nelle sue potenziali vulnerabilità”.
“Attraverso il finanziamento del progetto Proben”, ha sottolineato Lidia Del Piccolo, coordinatrice delle attività legate al progetto, “quest’anno è stato possibile potenziare il counseling psicologico, le iniziative di promozione del benessere, in particolare nell’ambito dell’attività motoria, riaprire lo store presso il Chiostro di via San Francesco, e consentire momenti di riflessione sull’orientamento al lavoro, nonché sostenere attività già in essere, come il progetto Campus. Contiamo che queste attività possano estendersi e proseguire nel corso dell’anno venturo, ampliando il numero di studenti che ne possono trarre beneficio”.
Principali risultati emersi dopo il primo anno di progetto Proben
Il progetto Proben, si è articolato in una serie di obiettivi, la cui attuazione ha avuto inizio a partire dalla primavera del 2025, tra questi il questionario Habits, al quale hanno risposto 2613 studenti e studentesse, pari al 9% della popolazione studentesca, grazie al quale è stata effettuata una prima raccolta dati sui livelli di benessere percepito dalla popolazione studentesca in ambito personale, relazionale e comunitario, con particolare riguardo alle abitudini e stili di vita e varie forme di dipendenza comportamentale. Nel rapporto tra pari, è emersa la frequente percezione di relazioni distaccate e competitive (con punte in alcuni ambiti del 50% dei rispondenti). Aspetto che si riflette in un minor senso di benessere comunitario rispetto a quello interpersonale, legato alle figure familiari o delle relazioni strette. Più della metà degli studenti (55%) svolge un’attività lavorativa, anche se spesso vive ancora in famiglia.
È stata poi promossa la valorizzazione del senso di appartenenza identitaria, attraverso la promozione su canali social e la creazione di gadget marchiati Univr, con l’apertura nel Chiostro San Francesco dello store per studenti.
All’interno del progetto è stata prevista la promozione e implementazione di servizi agli studenti come il servizio di counseling, dislocato in due sedi: nell’area di Borgo Roma (counseling.broma@ateneo.univr.it), e nell’area Veronetta (counseling.veronetta@ateneo.univr.it,) che offre la possibilità di usufruire, in presenza o online, di due colloqui di assesment, seguiti da altri 8 colloqui, dei quali quasi tutti hanno usufruito. Da febbraio a ora sono stati presi in carico 71 studenti (20 percorsi sono portati a termine), consentendo, non solo di fornire supporto psicologico, ma spesso anche di indirizzare gli studenti a una corretta individuazione del problema e delle opportune sedi territoriali a cui essere inviati.
Il progetto Campus, “Characterize and Address Mental health Problems in University Students”, attivo dall’anno accademico 2023/24, coordinato da Michela Nosé, che ha l’obiettivo di svolgere attività di prevenzione e migliorare il benessere psicologico degli studenti con il corso “Fare ciò che conta nei momenti di stress” sviluppato dall’OMS. Il corso si inserisce tra i corsi di Competenze trasversali del Centro Talc dell’Università di Verona. I primi dati raccolti su 1498 studenti che hanno partecipato al corso e completato tutte le sessioni e le valutazioni previste, mostrano un miglioramento significativo dei livelli di benessere psicologico e una riduzione di ansia, depressione e stress.
Sono state promosse occasioni di pratica sportiva, facilitando la partecipazione e condivisione di varie proposte di attività motoria per tutte le e gli studenti, con referente per questa parte di progetto Federico Schena, direttore della sezione di Scienze motorie di ateneo. La valorizzazione delle attività di orientamento Career Service in uscita, che si compone di tre colloqui con attività da svolgere a casa tra un colloquio e l’altro. Nel corso del 2025, sono una trentina gli utenti che hanno frequentato o stanno attualmente frequentando i tre colloqui individuali, per un totale di oltre 80 colloqui. L’offerta di esperienze artistico-musicali centrate sull’ascolto e sulla improvvisazione facilitata.
Complessivamente il progetto ha trovato buona adesione tra gli studenti che hanno usufruito dei servizi offerti. L’incremento della richiesta si lega principalmente al passa-parola. Si auspica quindi che con la progressiva diffusione dell’offerta legata al progetto, il cui finanziamento è stato confermato dal ministero dell’Università anche per l’anno accademico 2025/26, si possa garantire un ampliamento della platea di utenti e l’implementazione di nuovi servizi a beneficio dell’intera comunità studentesca.
Elisa Innocenti




























