Si è svolta venerdì 16 aprile nell’aula magna della facoltà di Giurisprudenza la “Local moot court competition”, simulazione processuale nonché vero e proprio banco di prova per gli studenti di materie giuridiche dell’ateneo. La competizione per futuri togati è stata co-organizzata dalla sezione veronese di Elsa, European Law students association e dalla commissione permanente per tutorato e orientamento della facoltà di Giurisprudenza.
I rischi dell’home banking. I futuri avvocati, oggi studenti dell’ateneo veronese, si sono cimentati nello studio e nella discussione in aula di un caso di diritto penale ideato e redatto appositamente per la “Local moot court competition” da Lorenzo Picotti, docente di Diritto penale. Il caso in oggetto tra repliche, obiezioni e qualche ovvio blocco dialettico dovuto all'inesperienza dei giovanissimi principi del foro ha riguardato il tema penale dell’accesso abusivo al sistema informatico.
Che cos’è la Moot court competiton? Moot court competition è un’idea che, nata dalla tradizione accademica anglosassone, si è recentemente sedimentata in molti paesi europei, Italia inclusa. È un meccanismo formativo di assoluta unicità per lo studente di materie giuridiche: il futuro giurista ha infatti la possibilità di partecipare attivamente alla simulazione dell’intero iter di un processo che, seppur fittizio, si evolve seguendo la medesima struttura di un dibattimento in tribunale. I componenti di ogni squadra han dovuto dapprima redigere le memorie difensive delle parti in causa e solo successivamente si sono cimentati in una serie di dibattimenti di fronte ad una giuria composta da docenti della facoltà giuridica veronese e avvocati del foro di Verona.
Finto processo veri applausi. La competizione per futuri avvocati si è svolta nello stesso giorno dell’Open day di facoltà e numerosi sono i ragazzi e le ragazze dell’ultimo anno di scuola superiore che hanno assistito alla simulazione processuale. Attuale e attualizzato alle nuove frontiere del diritto penale informatico, il dibattimento ha suscitato notevole interesse e il “finto processo” più volte è risultato esser intramezzato da applausi alle performance oratorie dei giovanissimi principi del foro, veri protgonisti della scena che non hanno lesinato l'uso di frasi retoriche e artifizi d’alta scuola forense per aggiudicarsi la palma di fini dicitori del diritto.
I premiati. La competizione è stata vinta dalla squadra composta da Michele Pertile e Giuseppe Viggiani, mentre Davide Perrone si è aggiudicato il premio come miglior oratore. Davide Dara ha ricevuto una menzione speciale per la brillante interpretazione del ruolo di Pubblico Ministero. La commissione giudicante, presieduta da Lorenzo Picotti, ha visto la partecipazione di Stefano Fuselli, docente di Filosofia del diritto, Roberto Flor, assegnista di ricerca della facoltà di Giurisprudenza, e Federica Panizzo, Avvocato penalista del foro di Verona.