L’università di Verona eccelle nell’ambito della ricerca robotica. Paolo Fiorini, docente del dipartimento di informatica, ha ricevuto il premio “Eurobotics technology transfer 2011” per la creazione di un robot chirurgico. I cinque progetti finalisti, selezionati tra dodici candidati, sono stati premiati a Vasteras, in Svezia il 7 aprile durante l’incontro di Eu-nited, l’associazione robotica europea. Un prestigioso premio quello ricevuto, un notevole traguardo che apre le porte a nuovi progetti scientifici futuri.
Il premio. L’università di Verona, in collaborazione con la start-up Surgica Robotica, si è aggiudicata il terzo premio all’ “Eurobotics tecnology transfer 2011” per lo sviluppo del robot chirurgico “Surgenius”. “È un risultato importante non solo per il fatto che siamo stati risconosciuti tra ben 12 partecipanti – ha detto Paolo Fiorini, ordinario di Sistemi di elaborazione delle informazioni – ma anche per i competitori che abbiamo avuto: tra tutti il laboratorio Kuka e l’agenzia spaziale tedesca, i quali hanno vinto i primi due premi.” Il progetto, che mira ad avere un impatto sia a livello pratico che economico, si è sviluppato in un ambiente ostico. “Nel realizzare questo progetto ci siamo confrontati con l’unica azienda produttrice di robot chirurgici – ha spiegato Fiorini -. È un mercato potenzialmente immenso anche perché quando ci si trova ad avere un’unica azienda produttrice, questa spesso non è disposta a venire incontro alle esigenze dei chirurghi".
Verona è tra le più vicine a ottenere il marchio CE e testare i propri robot sulle persone. “Secondo me, Verona è anche una delle realtà più avanzate”. Il premio, che viene assegnato dal 2003, è volto a mettere in luce e promuovere i migliori progetti realizzati nel campo del trasferimento di tecnologia e della robotica. Il successo del trasferimento tecnologico dovrebbe risultare, poi, nella conversione dei risultati scientifici di laboratorio in prodotti, processi e servizi utili a livello commerciale.
Progetti futuri. Il gruppo di ricerca del laboratorio Altair della facoltà di Scienze, composto da 3 dottori di ricerca, 3 dottorandi e diversi collaboratori, per un totale di circa 20 persone, sta lavorando su altri cinque progetti. Continuerà lo sviluppo del già premiato progetto I-sur, riguardante i robot chirurgici intelligenti in grado di eseguire atti chirurgici semplici come biopsie, incisioni e suture. Verrnno poi sviluppato “Safros” e un pesce robotico, sulla sicurezza nella chirurgia robotica. Un’altra innovazione riguarda invece il settore della didattica. “Edufil” è un programma di insegnamento della robotica che prenderà avvio a giugno. “C’è un’ambiguità di fondo nella didattica – ha spiegato Fiorni – l’educazione dovrebbe essere indirizzata verso scelte che ottimizzino questa educazione.” E infine “Eurosurge”, un nuovo robot chirurgico il cui software verrà sviluppato a Verona e utilizzerà un hardware californiano. “Il collegamento tra ricerca e applicazione pratica dell’innovazione non sempre viene inteso come un beneficio diretto per le persone – ha concluso Fiorini -. Naturalmente, è molto più facile avere questi riscontri diretti nel campo della medicina. I fondi della ricerca permettono le cure migliori.”