Grande partecipazione di studenti delle scuole superiori all’open day della facoltà di Economia tenutosi lunedì 19 dicembre. A presentare l’offerta formativa e i corsi di laurea agli studenti degli ultimi anni delle medie superiori è stato il preside di facoltà, Francesco Rossi, che ha poi risposto a tutte le loro domande.
I corsi di laurea. Nella facoltà di Economia si segue l’ormai consolidata formula dei 3+2, ovvero un triennio di carattere formativo al quale seguono i due anni della cosiddetta laurea magistrale. Per quanto riguarda il triennio, la facoltà offre i due corsi di laurea “classici”: quello in Economia e commercio, teso ad una formazione economica in senso lato, e quello in Economia aziendale, attento al sistema giuridico-fiscale nazionale, quindi più adatto a chi volesse intraprendere la professione di esperto contabile ovvero, poi, dopo il biennio coerente, di dottore commercialista. “Gli insegnamenti erogati nei corsi di laurea delle facoltà di economia in Italia – ha spiegato Francesco Rossi – sono per metà fissati a livello “centrale” dal Ministero, mentre l’altra metà è lasciata alle scelte delle singole facoltà, entro certi limiti. Gli esami dei primi due anni sono uguali per entrambi i corsi di laurea, invece il terzo anno è differenziato. Questa scelta permette, da un lato, di avere una ampia base comune, dall’altra, la possibilità di cambiare corso di laurea durante i primi due anni senza perdere esami già fatti”. La facoltà offre, poi, nel successivi bienni, sei corsi di laurea magistrale. Nella sede di Verona abbiamo le lauree magistrali in: Banca e finanza, Economia e legislazione d’impresa, Marketing e comunicazione d’impresa e in Economics, tenuto interamente in lingua inglese. Nella sede di Vicenza, vista anche la vocazione del territorio, sono attive le lauree magistrali in: Direzione aziendale, Economia delle imprese e dei mercati internazionali.
Test d’ingresso a numero programmato. L’iscrizione alla facoltà di Economia è a numero programmato e i posti disponibili sono 920. “Il test d’ingresso – ha detto il preside Rossi – serve per cercare di rendere quanto più responsabile e cosciente il giovane e la sua famiglia che l’iscrizione all’università è un impegno serio e importante per loro e per tutta la società, e che si deve cercare di evitare, per quanto possibile, che ci si iscriva e poi, non interessati, non ci si impegni sostenendo gli esami programmati anno per anno. Le nuove regole ministeriali controllano e finanziano le università anche su tali basi. Il test di accesso consiste in 35 domande di carattere logico-matematico e in 45 domande di carattere pseudo-culturale, mnemonico e di comprensione di un testo”. L’università di Verona ha, inoltre, stipulato un accordo con le omologhe facoltà di Economia delle università di Venezia Cà Foscari, Padova e Trento per permettere ai ragazzi di sostenere un unico test, in una delle quattro sedi, valido per l’eventuale iscrizione ad una di queste, se ci si è pre-iscritti in più sedi. Ogni ateneo stila la propria lista in base ai risultati, ponderati, del test e del voto di diploma e gli studenti potranno scegliere in quale città immatricolarsi in base anche alla loro posizione nelle rispettive graduatorie.