La Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive ha aperto la sesta edizione della Giornata Internazionale per la lotta alle infezioni, nell’aula magna De Sandre dell’ospedale di Borgo Roma.
Durante la giornata hanno potuto partecipare ad una serie di conferenze, rivolte anche ai non addetti ai lavori, incentrate sul ruolo delle malattie infettive nella storia e nella cultura del mondo.
La manifestazione si è tenuta nella giornata di San Giorgio, la cui immagine mentre sconfigge il drago è molto diffusa in tutto il nostro continente, e simboleggia perfettamente la lotta del bene contro il male e, quindi, la vittoria della salute sulla malattia.
Quest'anno l'argomento e il tema principale sono state le più famose malattie del passato, dalla peste al colera e dalla tubercolosi al vaiolo, e sono state messe in luce sia la loro importanza 'classica' sia il ruolo ancora rivestito da molte di essi a dispetto dei tentativi di eradicazione.
Già nel 1546 proprio a Verona, Girolamo Fracastoro suggerì che le malattie epidemiche erano veicolate da minuscole particelle trasferibili, capaci di trasmettere le infezioni per contatto diretto o indiretto.
L'importanza dell'evento è stata sottolineata dalla partecipazione del direttore generale dell'Ecdc (European Center for Diseases Control), Marc Sprenger, che ha presieduto i lavori.