E’ stato un grande successo quello riscosso da Run for Science lo scorso 13 aprile. Molto più di un evento in cui 60 atleti di livello amatoriale, accomunati dalla passione per la corsa, si sono messi in gioco per la scienza con una maratona e una mezza maratona su un circuito ricavato lungo la pista ciclabile che congiunge le strutture sportive di Scienze Motorie e Montorio. Run for Science, corri per la scienza, è infatti il progetto di ricerca applicata allo sport nato a gennaio 2014 su iniziativa del coordinamento del Centro per la Preparazione alla Maratona del dipartimento di Scienze Neurologiche e del Movimento di ateneo con l’obiettivo di studiare e approfondire, a livello scientifico, tutti gli aspetti della corsa.
“Penso che questo studio abbia aperto una nuova strada nella ricerca applicata allo sport – dichiara Federico Schena, ideatore e responsabile scientifico del progetto – non solo perché ha messo al centro dell’attenzione scientifica la persona ‘normale’, che diventa atleta perché si allena nel tempo libero conducendo una vita simile a tanti altri, ma anche perché ha mostrato il valore del team di ricerca interuniversitario”.
Grazie al coordinamento dei laboratori di biomeccanica, elettromiografia, algometria e bioenergetica gli scienziati di ateneo hanno rilevato tutte le misurazioni utili a valutare i parametri di efficienza muscolare, cardiovascolare, metabolica e l’approccio cognitivo e psicologico allo sforzo di ogni atleta che ha partecipato alla gara. All’arrivo, inoltre, ogni maratoneta è stato sottoposto al rilevamento del peso, dell’altezza e alla misurazione del lattato e della forza.
“È stata una giornata molto bella e davvero proficua per la scienza, – dichiara soddisfatto Cantor Tarperi, coordinatore del progetto – nessun dato acquisito è andato perso. Nessun atleta ha abbandonato la corsa. Ma la cosa più gratificante è stato vedere l’entusiasmo dei nostri studenti e il completo coinvolgimento dei partecipanti alla gara”.
Gli fa eco Luca Festa studente coinvolto nell’organizzazione che per la sua tesi di laurea magistrale ha pensato di lavorare proprio al progetto Run for Science. “È andato tutto molto bene, oltre le aspettative. Ho visto i miei colleghi studenti collaborare con gli scienziati e i maratoneti con grande entusiasmo. Se ci sono collaborazione e sintonia e la ricerca ne guadagna sempre”.
Anche Flavio Pasquali, maratoneta che ha seguito le dieci settimane di allenamento per prepararsi alla corsa, si dichiara entusiasta dell’esperienza. “Ho partecipato per contribuire alla ricerca, orgoglioso di potere fare anche io la mia parte e mi ha sorpreso la passione con cui tutti hanno vissuto Run for Science”.
22.04.2014