Nicole Corsi, dottoressa di ricerca dell’università di Verona, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Aldo Fasolo 2017” che ha l’obiettivo di dare visibilità ai giovani impegnati in ambito neuroscientifico e di incrementare la sensibilità in merito a questi temi. La consegna del premio si è tenuta mercoledì 6 dicembre nella Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze di Torino. La giuria, presieduta da Gianmaria Ajani, rettore dell’università di Torino, e composta da Vincenzo Barone, Piero Bianucci, Maria Caramelli e Telmo Pievani, ha giudicato il lavoro di Corsi come il migliore tra quelli presentati dai 38 partecipanti alla terza edizione del premio. La Corsi ha presentato uno studio su “Effetti nocebo e placebo e loro implicazioni nel dolore e nella performance motoria” svolto a Verona durante la sua partecipazione dal 2014 al 2016 al corso di “Neuroscienze, Scienze Psicologiche e Psichiatriche” coordinato da Leonardo Chelazzi con la supervisione scientifica di Mirta Fiorio e alla University of Maryland Baltimore con la supervisione di Luana Colloca.
Il premio Aldo Fasolo è istituito dal dottorato in Neuroscienze dell’università di Torino e gode del sostegno della Compagnia di San Paolo.
“Questo premio per me è stato molto importante perché rappresenta un riconoscimento per il mio percorso di dottorato, che ho affrontato sin dall’inizio con molta dedizione e passione – spiega la Corsi. Nonostante mi sia laureata a Padova, ho deciso di intraprendere il Dottorato di Ricerca in Neuroscienze, Scienze Psicologiche e Psichiatriche a Verona, per l’eccellenza che dimostra, nella ricerca, questo ateneo. Sono contenta di questa scelta, perché in questi tre anni sono potuta crescere grazie alla mia tutor, Mirta Fiorio, che mi ha permesso di acquisire solide basi di ricerca, di espandere le mie conoscenze nell’ambito delle neuroscienze, e di incrementare e ottimizzare le mie capacità”.
Nel corso del dottorato Nicole Corsi si è concentrata sugli effetti placebo e nocebo mantenendo il focus sull’applicabilità in campo clinico. “C’è molto scetticismo riguardo questi effetti e il modo migliore per ridurre questo scetticismo è dimostrare concretamente perché è importante studiare queste risposte e cosa comportano, dando rilevanza ai pazienti e alle loro necessità – rileva la Corsi. Dal momento che la maggior parte degli studi riguardanti la risposta placebo e nocebo sono stati svolti in ambito del dolore o motorio, ci siamo chiesti se ci fosse un collegamento tra questi due domini e come potessero, eventualmente, influenzarsi. In particolare eravamo interessati a capire se fosse possibile indurre un effetto analgesico stimolando attivamente la corteccia motoria (per esempio, eseguendo un movimento volontario), e se le risposte placebo e nocebo fossero modulate da questo potenziale effetto analgesico indotto dal movimento. I nostri dati mostrano non solo una modulazione del dolore a seguito dell’esecuzione di un movimento ma, più interessante, un aumento dell’effetto analgesico dovuto al movimento quando una risposta placebo viene indotta”.
Attualmente Nicole Corsi svolge attività di ricerca al Dipartimento di Oncologia dell’Istituto Mario Negri di Milano, dove si occupa principalmente di dolore nella popolazione oncologica.