Il premio Nobel 2019 per l’Economia è stato attribuito agli economisti Abhijit Banerjee ed Esther Duflo del Massachusetts Institute of Technology e Michael Kremer dell’Università di Harvard per i loro studi di economia dello sviluppo finalizzati a combattere la povertà con la pratica sul campo. Esther Duflo è la seconda donna nella storia a ricevere il Nobel per l’Economia dopo Elinor Ostrom nel 2009 e la più giovane a riceverlo dati i suoi 46 anni.
I tre economisti sono stati insigniti per il loro approccio mutuato dall’epidemiologia e applicato all’economia basato su esperimenti sul campo finalizzati ad affrontare problemi specifici della povertà globale. Attraverso l’implementazione di studi controllati randomizzati viene testato se interventi di “cura” dei problemi, per esempio, nel campo dell’istruzione o della salute dei bambini sono di fatto efficaci. La loro metodologia di ricerca è utile per dimostrare quali investimenti, effettuati con fondi della comunità globale, hanno un elevato saggio di ritorno economico e sociale e il maggiore impatto sulla qualità della vita delle persone più povere.
Ad esempio, una ricerca di Abhijit Banerjee ed Esther Duflo in India ha mostrato come contratti di assunzione a breve termine, con possibilità di estensione se gli studenti avessero ottenuto buoni risultati, hanno portato gli studenti ad ottenere risultati significativamente migliori. Un altro progetto in Kenya, condotto da Michael Kremer insieme ad altri autori, ha esaminato come la domanda di pillole per sconfiggere infezioni parassitarie è influenzata dal prezzo. La loro ricerca ha aiutato a decidere il prezzo, reso più giusto grazie a sussidi governativi, per le medicine e l’assistenza sanitaria affinché anche i meno abbienti potessero accedere alle cure.
Come è stato enfatizzato dall’Accademia Reale delle Scienze di Svezia, grazie ai loro studi, oltre cinque milioni di bambini indiani hanno beneficiato di efficaci programmi di tutoraggio a scuola, e molti paesi hanno introdotto sussidi per l’assistenza sanitaria preventiva che si sono mostrati di grande efficacia. La loro ricerca ha mostrato anche come l’aumento delle coperture vaccinali migliora gli standard educativi di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
I vincitori sostengono che nel corso degli anni gran parte della politica anti-povertà è fallita a causa di una comprensione inadeguata delle cause della povertà. La battaglia contro la povertà può essere vinta, ma ci vuole pazienza, pensiero critico e volontà ad imparare dalle evidenze scientifiche su cui fondare interventi progettuali efficaci. La tenacia con cui hanno perseguito le loro finalità di ricerca li ha spesso portati a risultati insperati e di grande utilità pubblica proprio perché rispondono ai bisogni reali delle persone povere.
Abhijit Banerjee ed Esther Duflo si sono contraddistinti anche per aver fondato con Sendhil Mullainathan l’Abdul Latif Jameel Poverty Action Lab nel 2003 finalizzato a ridurre la povertà tramite interventi supportati da evidenza scientifica basati su esperimenti controllati. Inoltre, hanno co-autorato il libro Poor Economics che ha avuto un grande impatto sulla comunità scientifica e le istituzioni impegnate nello sviluppo economico dei paesi meno avanzati. Hanno lavorato a stretto contatto dei poveri cercando di comprendere i problemi specifici legati alla povertà e di trovare soluzioni e risposte comprovate a diversi quesiti. Per esempio, perché i poveri, nonostante abbiano gli stessi desideri e le stesse capacità di chiunque altro, realizzano percorsi di vita completamente diversi spesso incapaci di realizzare i loro sogni? Esistono modi in cui i poveri possono migliorare la propria vita e cosa impedisce loro di migliorarla? Perché è così difficile per i bambini delle aree povere imparare anche quando vanno a scuola? Avere molti figli ti rende davvero più povero?
L’offerta formativa del nostro ateneo comprende insegnamenti di Economia dello Sviluppo e di Economia Sperimentale, sia a livello di corsi della Laurea Magistrale in Economics (Magec) che di dottorato che permettono di imparare come applicare sul campo esperimenti controllati e rispondere a molte di queste domande. Vi è anche un granello della nostra università in questo premio se pensiamo che i tre economisti sono membri del BREAD (The Bureau for Research and Economic Analysis of Development) che è un partner della Summer School in Development Economics organizzata annualmente dal Dipartimento di Scienze Economiche della nostra università.