Non si può prescindere dalla memoria. E proprio all’urgenza della memoria è stata dedicata la mostra dal titolo “L’eredità di Primo Levi”, inaugurata lunedì 27 gennaio in biblioteca Frinzi e aperta al pubblico fino al 29 febbraio. Sono intervenuti all’inaugurazione Olivia Guaraldo, delegata del rettore alla Valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni culturali, public engagement, Daniela Brunelli, coordinatrice del Sistema bibliotecario di ateneo e co-curatrice della mostra, e Bruno Carmi, Presidente della Comunità ebraica di Verona.
“L’università di Verona, da sempre impegnata nel valorizzare l’importanza pubblica della memoria della Shoah, con quest’iniziativa vuole ribadire come oggi più che mai sia necessario un richiamo allo spirito democratico e alla convivenza plurale, valori fondanti della nostra Repubblica e di questa istituzione accademica” ha evidenziato Olivia Guaraldo.
Al centro della mostra, a cura di Daniela Brunelli e Alessia Parolotto, è la poesia d’apertura del libro “Se questo è un uomo”, in 31 diverse traduzioni, a prova della diffusione internazionale della testimonianza di Levi. La poesia rappresenta una preghiera, un’invettiva e un monito nel quale è condensata l’esperienza di milioni di vite calpestate, umiliate, ferite e private della loro umanità.
In mostra sono esposti libri della Frinzi e di altre biblioteche dell’ateneo, ma anche volumi personali di docenti dell’università, che hanno voluto testimoniare il loro debito di riconoscenza a Levi; una raccolta di poesie, “Zoo”, stampata col torchio a mano dal maestro tipografo Alessandro Zanella nel 2008; e un film-documentario, “La strada di Levi”, della videoteca Alberto Roveda del dipartimento di Scienze della formazione.