Nonostante viviamo in un mondo tecnologico, la didattica a distanza, che in questo momento è necessaria per non abbandonare gli studenti e garantire loro il diritto allo studio, è per molti docenti qualcosa di nuovo. Come è possibile cambiare un modulo di insegnamento che aveva già una forma compiuta e definita? Le nuove pratiche che possono nascere da questa situazione necessitano della capacità di fare fronte al cambiamento, di un nuovo modo di esserci, un sapere mettersi in gioco. E non solo. C’è bisogno di competenza, creatività, intuizioni e strategie inventive.
Alessandra Campedelli, allenatrice della Nazionale italiana di pallavolo femminile sorde, è titolare di Didattica avanzata del volley nella laurea magistrale in Scienze dello sport e della prestazione fisica, attivata inter-ateneo dall’università di Verona e dall’università di Trento nella sede staccata di Rovereto. Un corso pensato in maniera laboratoriale, con una interazione in presenza con gli allenatori e con l’osservazione diretta degli allenamenti di diverse squadre di pallavolo di Trento e provincia.
A causa dell’emergenza Coronavirus, Alessandra Campedelli ha dovuto ripensare tutto il programma, mettendo in gioco le sue numerose relazioni personali nel mondo della pallavolo, con creatività e inventiva, e ha dato vita a un corso a distanza che coinvolge non solo studenti e studentesse in un interessante lavoro di approfondimento, ma vede protagonisti numerosi personaggi del volley locale e nazionale.
“Ho riorganizzato il corso -afferma la docente- consapevole di non potere dare ai ragazzi tutto l’importante vissuto che può derivare dal lavoro sul campo, ma con l’ambizione di offrire loro non una ricetta preconfezionata sui fondamentali e sulla tattica della pallavolo, ma la possibilità di comprendere e valutare con consapevolezza su quali competenze dovranno andare a lavorare anche dopo la laurea per diventare dei professionisti dello sport. Competenze che ho pensato di mettere in evidenza attraverso i preziosi e generosi contributi dei nostri big ospiti e che emergono evidenziati nei loro racconti in quanto parte integrante del loro agire quotidiano. Dal canto loro, gli allenatori e gli atleti, abituati ad altri riflettori, hanno dimostrato una grande disponibilità e un desiderio di mettersi in gioco, sperimentando una nuova forma di interazione: con studenti giovani e a distanza. I ragazzi partecipano in modo attivo, sono molto ricettivi, curiosi e preparati dal punto di vista teorico”. Una interazione, pur a distanza, che si sta rilevando proficua.
Gli appuntamenti, denominati “A tu per tu”, sono iniziati il 21 marzo e proseguiranno fino al 6 aprile.
“Nonostante la condizione decisamente sfavorevole, dovuta alla distanza, alle barriere dello schermo, alle difficoltà di rendere pratico lo sport, Alessandra Campedelli ha avuto la capacità di trovare una soluzione didatticamente efficace e vincente. Questa è una ulteriore dimostrazione di come tutto il corpo docente dell’ateneo di Verona si sia messo in gioco per trovare, con rapidità ed impegno, le soluzioni migliori per affrontare questa realtà nuova”, sottolinea Federico Schena, delegato del rettore per la Didattica.
Qui maggiori informazioni e il calendario degli interventi.