Una didattica personalizzata per alunne e alunni con diverse abilità. Questo lo scopo della ricerca coordinata da Angelo Lascioli, docente di Didattica e pedagogia speciale nel dipartimento di Scienze umane, insieme a Luciano Pasqualotto, assegnista di ricerca.
“L’esigenza è nata dal decreto legislativo n. 66/2017 che prevede la modifica delle modalità attraverso le quali vanno realizzate le progettazioni educative a favore di alunne e alunni con disabilità, per garantirne l’inclusione”, spiega Lascioli. “Agli insegnanti serviva un modello di profilo di funzionamento bio psico sociale, secondo i criteri individuati dall’Oms, per la redazione dei Piani Educativi rivolti alle alunne e alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia alla secondaria di II grado”.
La ricerca dell’ateneo ha coinvolto vari esperti, a partire dall’Ufficio Scolastico Territoriale, la Scuola polo provinciale per l’inclusione, 70 insegnanti referenti per l’inclusione del territorio veronese, l’ULSS 9 di Verona e i pediatri di famiglia del territorio.
Il modello sviluppato è ora in fase di sperimentazione, grazie a un software e a un sito internet, con libero accesso già utilizzato da oltre 3300 utenti, tra scuole, insegnanti e operatori dei servizi rivoli alle persone con disabilità.
Lo studio ha avuto il finanziamento di GSK Verona, con il progetto “Leggere per crescere”, dell’Iprase, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa della provincia di Trento, e del dipartimento di Scienze umane dall’ateneo.
DOI: https://doi.org/10.36017/jahc2001-004