L’università di Verona si conferma la scelta migliore per trovare con più facilità lavoro dopo la laurea. Lo confermano i risultati dell’ateneo scaligero contenuti nell’annuale Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato venerdì 18 giugno dal Consorzio Interuniversitario Almalaurea. L’ateneo veronese ha ottenuto risultati ben sopra la media nazionale e regionale per quanto riguarda l’occupazione dei laureati e delle laureate, in particolare tra i magistrali, che dall’89,6% del 2020 sale al 91%.
Le indagini hanno coinvolto 76 università a oggi aderenti al Consorzio. Il Rapporto nazionale ha analizzato le performance formative di 291 mila laureati e laureate nel 2020: in particolare, 165 mila laureati e laureate di primo livello, 89 mila dei percorsi magistrali biennali e 36 mila a ciclo unico; sono stati, inoltre, analizzati i profili di 655 mila laureati e laureate di primo e secondo livello nel 2019, 2017 e 2015 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
Per quanto riguarda i laureati e le laureate triennali, a un anno dal conseguimento del titolo il tasso di occupazione è del 78,4%, superiore della media regionale del 73,3% e ben al di sopra di quella nazionale che si attesta al 69,2%. La retribuzione è in media di 1346 euro mensili netti, contro i 1279 euro a livello regionale e 1270 euro a livello nazionale. Il 70% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 62,4% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.
Ancora più soddisfacenti i dati che riguardano i laureati e le laureate di secondo livello: dopo un anno dalla laurea, il tasso di occupazione è pari all’80,2% (82,9% tra i magistrali biennali e 72,2% tra i magistrali a ciclo unico). Si tratta, anche in questo caso, di una percentuale molto più alta di quella regionale del 74,5% e di quella nazionale del 68,1%.
A cinque anni dalla laurea, il dato migliora ancora, arrivando a un tasso occupazionale del 91%, incrementando il già ottimo dato dello scorso anno (89,6%). Superiore ai dati regionali e nazionali anche la retribuzione media: dopo un anno dalla laurea è di 1421 euro mensili netti (contro i 1357 regionali e i 1364 nazionali), cifra che sale a 1587 euro dopo cinque anni dalla laurea.
Il 63,9% dei laureati e delle laureate dell’ateneo termina l’università in corso: in particolare è il 62% tra i triennali e il 71,2% tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 102 su 110: 99,4 per i laureati e le laureate di primo livello e 107,3 per i magistrali biennali.
Particolarmente interessante è il dato sui tirocini curriculari: il 77% dei laureati e delle laureate ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: è il 78,9% tra i laureati di primo livello e l’84,4% tra i magistrali biennali; si tratta di una percentuale particolarmente alta, considerando che a livello nazionale il dato è al 57,6% e a livello regionale al 65,6%. Inoltre, ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea il 12,5% dei laureati e delle laureate: il 10,8% per i triennali e il 15,8% per magistrali biennali.
Per tutte queste ragioni l’università di Verona è stata promossa a pieni voti dai suoi laureati: l’89,5% di loro si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso.
“Esprimo grande soddisfazione per il risultato del nostro ateneo che ha ulteriormente migliorato le proprie performance in termini di occupabilità dei propri laureati”, afferma il magnifico rettore, Pier Francesco Nocini. “È un segnale che ci stimola a proseguire con decisione sulla strada intrapresa volta a consolidare la già forte interconnessione della nostra offerta formativa con il sistema produttivo e imprenditoriale. I risultati ottenuti ci confortano inoltre per gli sforzi che l’ateneo sta facendo per migliorare i servizi di job placement, ai quali stiamo dedicando crescente attenzione proprio con l’obiettivo di accrescere l’occupabilità dei nostri laureati”.