I bambini e le donne in gravidanza sono passati in secondo piano durante questa pandemia e probabilmente saranno gli ultimi ad essere vaccinati, diventando quindi una popolazione ad alto rischio di sviluppare nuove varianti del virus Sars-CoV-2.
I bambini, infatti, hanno finora sviluppato la malattia generalmente in forma lieve ed asintomatica e le donne in gravidanza sono state raramente un veicolo di trasmissione del virus al feto. Con l’emergere di varianti del coronavirus resta tuttavia da dimostrare quale sia l’impatto dell’infezione su questa popolazione e quale il suo ruolo nella trasmissione del virus in famiglia, a scuola e in altri contesti di vita.
Il progetto VERDI (Sars-CoV-2 variants Evaluation in pRegnancy and paeDIatrics cohorts), finanziato dalla Commissione Europea con un fondo di 10 milioni di euro, sostiene uno sforzo collaborativo a livello internazionale per analizzare e valutare l’impatto delle nuove varianti su queste popolazioni vulnerabili.
Il gruppo di ricerca, composto da 22 centri di eccellenza in Europa, USA, Sudafrica, Caraibi, Medio Oriente, Asia, guidato dall’università di Padova in collaborazione con la Fondazione Penta Onlus, ha l’obiettivo di studiare i meccanismi di sviluppo e di diffusione delle varianti ed il loro impatto sulla salute di donne e bambini, fornendo così informazioni utili al controllo di questa infezione nei diversi contesti geografici e al miglioramento delle strategie vaccinali. L’ateneo di Verona partecipa con il team guidato da Evelina Tacconelli, direttrice della sezione di Malattie infettive.
Il consorzio condividerà dati sulle varianti del coronavirus provenienti dalle cartelle cliniche dei pazienti, da studi sulla trasmissione domestica e da programmi di screening, che verranno analizzati in maniera armonizzata tra centri di ricerca in diverse parti del mondo.
Il monitoraggio di questa popolazione resta un’azione fondamentale per combattere il coronavirus e controllare la diffusione delle varianti, specie in un contesto epidemiologico ad evoluzione rapida grazie all’incremento dell’attività vaccinale ma anche a causa delle varianti.
“Questo progetto fornirà nuove informazioni tempestive riguardanti i bambini e le donne in gravidanza, che svolgeranno un ruolo essenziale nella discussione sulla vaccinazione dei bambini” conferma la professoressa Tacconelli. “Verdi si collega molto con Orchestra, progetto coordinato dal mio team, che studia a livello europeo l’effetto delle vaccinazioni nelle popolazioni fragili”.
I risultati di questa ricerca collaborativa serviranno a trovarci meno impreparati all’insorgere di future emergenze sanitarie.
Altri partner: Fondazione Bruno Kessler, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Istituto per l’Interscambio Scientifico in Italia; University College London e Imperial College of Science, Technology and Medicine nel Regno Unito; Centro Medico Universitario di Utrecht nei Paesi Bassi; Università di Oslo in Norvegia; coneno GmbH in Germania, Institut National de la Santé et de la Recherche Medicale in Francia; Università Mahidol e Università Chang Mai in Tailandia, Università della Florida in USA, Les Centres Gheskio a Haiti, Università di Cape Town e Università di Stellenbosch in Sudafrica, Mor Research Applications Ltd. in Israele, Università Hasselt e Università di Anversa in Belgio, Università di Basilea e Università-Ospedale pediatrico Beider Basel in Svizzera.