Bernard Aikema, uno dei maggiori storici dell’arte al mondo, nonché professore onorario di Storia dell’arte moderna dell’università di Verona, è il curatore della mostra “Bosch e un altro Rinascimento”, allestita fino a marzo al Palazzo Reale di Milano, sotto la direzione artistica dello stesso Palazzo Reale e del Castello Sforzesco. L’esposizione nasce proprio dalla ricerca condotta dal docente e pubblicata da Scheiwiller e intitolata “I Rinascimenti in Europa 1480-1620” che intreccia i linguaggi artistici fioriti in Europa in quel secolo e mezzo.
La mostra rende omaggio al genio fiammingo Jheronimus/Hyeronimus Bosch, pittore fiammingo che ebbe grande fortuna nell’Europa meridionale tra la seconda metà del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento. Tra i capolavori esposti in occasione dell’evento vi saranno il “Trittico delle tentazioni di Sant’Antonio” proveniente dal Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona, il “Trittico del Giudizio di Bruges” conservato al Groningemuseum di Bruges, Le “Tentazioni di Sant’Antonio” dal Prado di Madrid e il “Trittico degli eremiti”, conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Gli altri curatori dell’esposizione saranno Fernando Checa Cremades, ex direttore del Prado, e Claudio Salsi, direttore del Castello Sforzesco e docente dell’Università Cattolica di Milano.
“È un viaggio fantastico, ma anche un progetto culturale ambizioso, una rilettura del Rinascimento, il momento in cui è nato il mondo moderno”. definisce così la mostra Bernard Aikema, che sull’artista fiammingo dichiara: “Nasce ed emerge sull’orizzonte artistico europeo in un momento politico, culturale, religioso e artistico di svolta. È uno dei grandi fautori di una svolta culturale in tutti i sensi, le cui reazioni e conseguenze vengono vissute tuttora. L’idea di Europa come un continente in cui nascono e si comunicano idee nuove, in cui la curiosità, la fantasia e l’invenzione vanno di pari passo e si esprimono, si diffondono da un Paese all’altro, da una città all’altra è proprio il fenomeno che si vede nel branding, nel marchio di Jheronimus/Hyeronimus Bosch”.