Sono stati pubblicati i documenti finali frutto del lavoro inserito nel Protocollo d’Intesa sul Green Public Procurement (GPP), siglato tra la Regione del Veneto, l’università di Verona, gli altri atenei veneti, Unioncamere e ARPAV.
L’università di Verona ha partecipato all’iniziativa, che fa riferimento al Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione, con i docenti Matteo Nicolini, referente del rettore per la Sostenibilità ambientale, Ivan Russo, David Bolzonella e Sara Toniolo, collaborando alla stesura della linea guida sui criteri ambientali minimi (CAM) dei prodotti tessili, evidenziando il ruolo cruciale della supply chain tessile e della sostenibilità per affrontare le sfide ambientali del settore.
Le linee guida “Green Public Procurement (GPP) per un sistema tessile sostenibile”, appena pubblicate nascono con l’intento di supportare le pubbliche amministrazioni negli acquisti sostenibili di prodotti tessili.
L’industria tessile italiana e in particolare anche quella che riguarda gli indumenti di protezione personale, con la sua presenza significativa nel mercato, deve adottare misure concrete per garantire un futuro sostenibile. È necessario un impegno collettivo di tutti gli attori coinvolti, comprese le aziende, i fornitori, i consumatori e le istituzioni, per creare un cambiamento reale e duraturo.
Una delle sfide più urgenti per l’industria tessile è l’adozione di un modello di economia circolare unitamente alla diminuzione degli impatti ambientali determinati dall’uso della risorsa idrica e dal suo trattamento prima di restituirla all’ambiente. L’aumento della produzione tessile ha comportato un aumento del consumo di risorse non rinnovabili e della generazione di rifiuti. L’idea di un’economia circolare, in cui i materiali vengono riutilizzati e riciclati all’interno del sistema economico, offre un potenziale significativo per migliorare la sostenibilità del settore tessile.
Il Piano d’azione per l’Economia circolare della Commissione europea sottolinea l’importanza di affrontare questa sfida specifica nel settore tessile. Ciò implica una riprogettazione dei prodotti per aumentare la loro riciclabilità e prolungare la loro durata di vita attraverso il riutilizzo e la riparazione. Inoltre, è essenziale evitare la distruzione dei prodotti invenduti o resi, al fine di ridurre lo spreco di valore e di risorse lungo l’intera supply chain.
Le linee guida vogliono essere uno strumento utile alle Pubbliche amministrazioni, per giocare un ruolo di primo piano nella transizione ecologica, volgendosi sempre di più ad acquisti “green”.