Ha preso il via, lo scorso 25 settembre, la prima fase dello scavo archeologico nel giardino di Castelvecchio dove studiose e studiosi, professionisti, studentesse, studenti, dottorande e dottorandi lavoreranno, per quattro settimane. Oggetto delle indagini la chiesa di San Martino in Aquaro, considerata dagli studiosi un’importante parte del patrimonio cittadino, data la sua posizione strategica, al di fuori delle mura della città, ma all’interno di una zona di cerniera tra San Zeno e la viabilità cittadina, dove poi fu costruito il Castello, secondo alcuni studi, originariamente chiamato castello di San Martino in Aquaro.
Fabio Saggioro, direttore dello scavo e docente di Archeologia cristiana e medievale dell’ateneo, Luca Fabbri, curatore delle Collezioni di arte medievale e moderna nei Musei Civici di Verona hanno accolto la redazione di Univrmagazine nel cantiere per raccontare il progetto, nella fase d’avvio, in un’intervista video.
Grazie al progetto promosso dal Museo di Castelvecchio con il dipartimento di Culture e civiltà, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza e del Politecnico di Milano (sede di Mantova), il giardino dell’architetto Carlo Scarpa è diventato scenario di un cantiere speciale dove indagare, con metodologie più moderne, un’area interessata dagli interventi dello stesso Scarpa negli anni Sessanta, un contesto allora studiato con il contributo di Licisco Magagnato. A renderlo possibile la sinergia tra Musei Civici, grazie al lavoro fatto dalla direttrice Francesca Rossi, i docenti del dipartimento di Culture e civiltà (Arnaldo Soldani, Fabio Coden, Tiziana Franco, Fabio Saggioro) e il Politecnico di Milano grazie alla collaborazione di Filippo Bricolo. Uno ‘scavo aperto’ che si svela al pubblico e alla città, grazie anche al lavoro dell’Ufficio Didattica del Comune di Verona con Carla Avanzini e si propone come spazio inclusivo grazie alla collaborazione di Renata Castellani.
Nello scavo sono coinvolti studenti e studentesse di Ateneo, tra cui Alice Ferrara, e dottorandi come Dario Monaco al lavoro sotto la guida dei docenti Univr assieme a universitari provenienti anche da altri atenei coinvolti nel progetto. Guarda le loro interviste.