Scambi commerciali equi, che favoriscano sia i redditi agricoli sia la possibilità di acquisto di prodotti genuini, freschi, sani, a chilometro zero, e a prezzi accessibili. Questo è ciò che si propone di attuare il progetto Inest, “Interconnected nord-est innovation ecosystem”, attraverso la definizione di pratiche di consumo critico in ambito agroalimentare.
Martedì 30 aprile, al museo di storia naturale di Verona, si è tenuto “Cibi del futuro”, laboratorio sul tema “La sostenibilità nel sistema alimentare” nell’ambito delle attività trasversali di Citizen engagement del progetto Pnrr Inest. L’evento, svolto nel quadro di un accordo di collaborazione tra l’università di Verona, il Comune di Verona e la direzione dei musei civici della città, è stato organizzato da Luigi Tronca, docente di Sociologia generale dell’ateneo scaligero, e vi ha partecipato Giovanna Sacchi, docente dell’università di Torino.
L’iniziativa si è focalizzata sulle pratiche agricole e di consumo che permettono a produttori e produttrici e a consumatori e consumatrici di interagire senza l’intervento di intermediari.
Il progetto Pnrr Inest è un nuovo modello di ecosistema dell’innovazione, che valorizza i risultati della ricerca, agevola il trasferimento tecnologico e accelera la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio.
In foto da sx Leonardo Latella, responsabile museo storia naturale, Giovanna Sacchi, docente università Torino, Luigi Tronca, docente università Verona