Coniugare il mondo dell’arte con i principi della sostenibilità ambientale. È Sustainable Art Prize, iniziativa pioneristica organizzata dall’università Ca’ Foscari di Venezia, in collaborazione con l’ateneo di Verona, lo Iuav di Venezia e l’università di Padova. Per l’ateneo scaligero è coinvolta la Commissione sostenibilità.
L’iniziativa ha visto la partecipazione dell’artista Laura Pugno e studentesse e studenti dell’ateneo che hanno messo in rilievo l’importanza di integrare pratiche ecologiche nella produzione artistica e nella vita quotidiana.
Il primo anno del progetto, che si è concluso con successo, vede la pubblicazione dell’opera “Mal d’aria”, disponibile in formato digitale open access a questo link, che raccoglie i contributi sul tema dell’inquinamento atmosferico nell’ambito del progetto artistico di Laura Pugno.
Abbiamo fatto un bilancio con Matteo Nicolini, referente del rettore per la Sostenibilità ambientale e Nicolò Olivieri della Direzione Tecnica Gare-Acquisti e Logistica dell’ateneo.
Sustainable Art Prize, un ponte tra creatività e consapevolezza ambientale?
Il “Sustainable Art Prize” è nato con l’intento di sensibilizzare la comunità accademica sulle tematiche ambientali attraverso l’arte, offrendo una piattaforma agli artisti che desiderano esplorare e comunicare concetti legati alla sostenibilità. Durante l’anno, diversi seminari svolti nei quattro atenei hanno affrontato questioni cruciali come il cambiamento climatico, la gestione dei rifiuti e l’uso responsabile delle risorse naturali.
Un successo oltre le aspettative?
Il bilancio del primo anno di “Sustainable Art Prize” è estremamente positivo. L’iniziativa ha suscitato grande interesse all’interno dell’università in modo eterogeneo in tutti i corsi di studio. La partecipazione attiva degli studenti, coinvolti non solo come spettatori ma anche come creatori e curatori delle opere, ha rappresentato un valore aggiunto, dimostrando come l’arte possa essere un potente strumento educativo.
In cosa consiste la collaborazione con Palazzo Maffei?
Un elemento chiave del successo del progetto è stata la collaborazione con Palazzo Maffei, prestigioso partner culturale. La sinergia tra le due istituzioni ha permesso di amplificare il messaggio della sostenibilità, offrendo una cornice storica e artistica di grande prestigio.
Quali conclusioni si possono trarre?
Il primo anno di “Sustainable Art Prize” si chiude con un bilancio estremamente positivo, confermando la validità dell’iniziativa e la sua capacità di unire arte e sostenibilità in modo innovativo e coinvolgente. L’Università di Verona, con il supporto di partner culturali come Palazzo Maffei, ha saputo promuovere un messaggio di grande rilevanza per il futuro del nostro pianeta.
L’arte, ancora una volta, si dimostra un potente veicolo di cambiamento, capace di ispirare azioni concrete e di sensibilizzare le nuove generazioni su tematiche fondamentali come quella della sostenibilità. Con questi presupposti, non resta che attendere con entusiasmo la prossima edizione del “Sustainable Art Prize”, certi che continuerà a sorprendere e a far riflettere.
sm