La salute è anche nelle nostre mani. Così si è aperto “Giocare fa bene alla salute”, uno degli eventi che ha portato alla conclusione della ventiduesima edizione del Festival Tocatì. L’incontro, tenutosi domenica 15 settembre nella suggestiva cornice del Teatro Romano, ha visto Federico Schena, delegato del rettore alla Didattica e allo Sport, ed Eliana Liotta, giornalista e saggista scientifica, discutere sull’importanza del gioco come attività fondamentale di crescita personale e sul bisogno di trovare un equilibrio tra l’assoluta sedentarietà e uno stile di vita troppo frenetico.
L’importanza del gioco nei bambini e negli adulti, gli effetti dannosi della dipendenza da smartphone sul cervello umano, l’importanza del prendersi una pausa dalla velocità del nostro tempo, sono alcune delle tematiche principali presentate per l’occasione da Liotta, ospite d’eccezione dell’incontro. Aspetti estremamente attuali e approfonditi dalla giornalista nel suo libro “La vita non è una corsa”, edito da La nave di Teseo nel 2024 e scritto in collaborazione con l’università e l’ospedale di San Raffaele di Milano.
La dipendenza da smartphone, ormai universalmente condivisa, porta adulti e bambini ad abbassare la soglia dell’attenzione e a perdere consapevolezza spaziale. La dopamina che viene rilasciata dal nostro corpo durante l’utilizzo dello smartphone ci porta infatti a perdere interesse per la vita concreta. Questo il punto su cui Liotta vuole richiamare l’attenzione, soprattutto quando si parla di bambini, per i quali è fondamentale allenare il pensiero immaginativo.
“L’intelligenza dei Sapiens – ha affermato Liotta – si è evoluta perché abbiamo imparato a lavorare con le mani. Specialmente i bambini hanno bisogno di concretezza, di toccare i bambolotti e le macchinine. Per evitare questa scissione con la realtà, secondo la giornalista è importante stabilire dei limiti. Il gioco diventa così metafora del prendere una pausa rispetto alla “voracità del nostro tempo”.
“Abbiamo bisogno di pause sentimentali – ha ricordato Liotta – di momenti con le persone a cui vogliamo bene. Il gioco significa anche condividere del tempo assieme, con i figli, i nonni, gli amici, i nostri animali domestici.”
Matilda Peruch, tirocinante Univerona News