Il fenomeno della violenza on line ha assunto proporzioni molto preoccupanti anche tra i giovanissimi, specialmente tra le ragazze. Revenge porn e sexting saranno al centro dell’incontro promosso dal dipartimento di Scienze giuridiche e dall’associazione Ve.G.A, Veronesi giuriste associate, che si terrà giovedì 21 novembre, alle 15 nell’aula magna in via Montanari 9. L’evento è inserito nel programma di iniziative promosso dall’assessorato alla Parità di genere in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
L’incontro si propone di analizzare, in prospettiva multidisciplinare e giuridico-penale, il fenomeno del revenge porn e della diffusione non autorizzata di contenuti sessualmente espliciti tra giovani e/o adulti. Un recentissimo sondaggio condotto dall’Osservatorio Indifesa di terre des hommes per il 2024, su un campione di oltre 4000 giovani tra i 14 e i 24 anni di tutta Italia, rivela come il 65% degli intervistati abbia subito violenza e viva con molta ansia la possibilità di esserne vittima, al punto da arrivare a preferire l’isolamento. L’esposizione al cyberbullismo mina l’autostima degli adolescenti e il senso di vergogna che ne deriva può condurli a gesti estremi.
Dopo i saluti del direttore del dipartimento di Scienze giuridiche Giuseppe Comotti, della vicesindaca Barbara Bissoli e della presidente di Ve.ga, Sara Gini, interverranno Ivan Salvadori e Lucia Zuliani che dialogheranno con Stefania Carlisi, affrontando il problema dal punto di vista giuridico e psicologico. A seguire la proiezione del film “Mia” di Ivano De Matteo.
“Uno dei risvolti più preoccupanti del cyberbullismo riguarda la sfera sessuale, il revenge porn o il sexting che colpiscono prevalentemente le ragazze, vittime di violenza di genere anche attraverso il web – spiegano le organizzatrici – Ve.ga. (Veronesi giuriste associate), associazione forense impegnata nella promozione della parità di genere anche e soprattutto attraverso la condanna di ogni forma di violenza con particolare riferimento alla violenza di genere, ha voluto portare all’attenzione della cittadinanza una problematica difficile da affrontare, che richiede l’impegno soprattutto del mondo adulto al quale spetta raccogliere e decodificare i bisogni dei giovani e giovanissimi, in un impegno costante e costruttivo. Genitori, insegnanti e educatori in genere devono essere formati per poter cogliere i segnali di disagio e poter intervenire e per fare ciò, devono conoscere i pericoli del web”.
Sara Mauroner
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