Mantenendo la promessa con cui ci eravamo lasciati alla fine della prima edizione, “Infinita…mente” ritorna quest’anno rinsaldando la proficua collaborazione instaurata con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona ed il Consorzio “Verona Tuttintorno”.
Ritorna in veste più ricca e interdisciplinare, esprimendo in chiave divulgativa i risultati di quella che riteniamo la più autentica missione dell’università: la ricerca, che è madre della didattica e motore dell’innovazione, volano di ogni progresso dell’umano agire. Il successo della prima edizione che considerammo una sfida ci stimola: la nostra società ha interesse per la scienza. Dobbiamo perseguire l’impegno di aprire le strade della conoscenza, imparare a comunicare l’arricchimento – non certamente in termini materiali – che deriva dal dedicarsi alla conquista di nuovi traguardi del sapere. Il mondo della ricerca è popolato di protagonisti spesso ignorati dagli onori della cronaca, che più di frequente privilegia, come ben sappiamo, personaggi creati da qualche improbabile format televisivo. Per fortuna, c’è un pubblico più esigente.
“Infinita…mente” porta scienziati e studiosi a contatto diretto con chi è interessato a temi che scaturiscono dalle più intime domande che la mente umana si è posta sin dai primordi. La scienza non è altro da noi e c’è chi ci chiede di uscire dalle aule accademiche, dai laboratori per spiegare, per aiutare a capire, per condividere il sapere. Il nostro festival cerca di rispondere a queste esigenze e lo fa grazie alla disponibilità degli scienziati ospiti che hanno generosamente accettato il nostro invito e di tutti i docenti dell’Ateneo che con altrettanta disponibilità ed entusiasmo ci hanno offerto la loro collaborazione.
Il tema scelto quest’anno – Fattore umano: cervello e coscienza – ha consentito di proporre una serie molto articolata di incontri che mettono a confronto scienziati di svariate discipline, secondo la logica umanistica che ha in Protagora il più antico assertore: “di tutte le cose misura è l' uomo, di quelle che sono, per ciò che sono, di quelle che non sono, per ciò che non sono”.
Verrà proposto un ventaglio di incontri che ben rappresentano le infinite possibilità della mente umana evocate dal titolo della manifestazione: una mente che elabora e crea e che, con Leonardo, protagonista della mostra allestita a Palazzo Forti, ha toccato vertici di genialità che ancora a distanza di secoli ci lasciano stupefatti. E’ doveroso svelare che a Leonardo ci ha condotto Maurits Cornelis Escher, protagonista della bellissima mostra che, grazie al mecenatismo di Federico Giudiceandrea, tenne a battesimo la prima edizione di “Infinita…mente”.
In un appunto di Escher leggemmo una nota in cui egli, rammaricandosi per “l’indifferenza, la mancanza di stupore che caratterizza la maggior parte degli uomini” portava ad esempio “l’ansiosa meraviglia” con cui Leonardo s’interrogava osservando la luna: “la luna grave e densa, come sta la luna?” Da Escher a Leonardo dunque, intendiamo sviluppare un collegamento che raccoglie il testimone della curiosità, dell’inesauribile sete di conoscenza patrimonio esclusivo della specie umana, persuasi che, come lo stesso Leonardo sosteneva: “naturalmente gli omini boni desiderano sapere”. La grande sintonia e l’impegno con cui i collaboratori dell’ Ateneo e del Comune hanno costruito questa complessa manifestazione, del tutto inedita per la nostra città, ci conferma che il traguardo dei cinquant’anni segnato proprio quest’anno dall’Università ci ha regalato una nuova maturità di rapporti intessuta di dialogo, di progettualità condivise e di disponibilità a lavorare insieme per Verona, guardando al futuro.
Alessandro Mazzucco