Un viaggio tra diritto e cinema atto ad indagare il rapporto che i registi hanno con le cosiddette class action. Ne abbiamo parlato con Franco Ferrari, ordinario di Diritto internazionale all’università di Verona.
Trama. Erin Brockovich, segretaria precaria di uno studio legale di Los Angeles e madre nubile di tre bambini, reduce da due divorzi, inizia ad indagare sulla Pacific Gas Electric Company, spinta da curiosità, intraprendenza e da un forte senso di giustizia. L’azienda, infatti, ha contaminato le falde acquifere di una cittadina della California, provocando tumori ai cittadini. Sostenuta dal suo principale, Erin vince la battaglia legale, ottenendo per i 260 querelanti 333 milioni di dollari di indennizzo e un assegno di 2 milioni di dollari per sé, che le permetterà – in un fortunato happy ending – di aprire un proprio studio.
Il film affronta il tema di grande attualità delle class action. Di cosa si tratta?
Le class action, o azioni di classe, sono delle azioni legali che uno o più soggetti membri di una classe sociale conducono, chiedendo che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti super partes per tutti i componenti presenti e futuri di quella classe. Nel caso del film si tratta di una causa intentata da una cittadina della California contro una ditta che ha inquinato le falde acquifere e sembra essersi resa responsabile di moltissimi casi di malattie cancerose nella popolazione locale.
Erin Brockovich. Il sottotitolo del film è ‘più forte della verità’. Perché questa scelta?
Il film racconta la storia di una donna di bassa cultura e con una vita piuttosto scombinata che però, grazie alla propria tenacia e ad un fortissimo senso di responsabilità sociale, riesce a raccogliere le prove per portare in tribunale un’azienda che ha agito in modo subdolo e illegale. Nella pellicola si vede una bellissima Julia Roberts nei panni della protagonista che, con tanto di bambini al seguito, cerca le prove che incriminano l’azienda. La si segue con grande empatia casa per casa, mentre prova a convincere i malati e i loro familiari a firmare il documento che li renderà partecipi della causa che vuole intentare e che, in un finale felice, li vedrà risarciti, almeno economicamente, dei danni subiti. Quello che è straordinario è che si tratti di una storia vera.
Qual è il segreto del successo di questo film?
È molto probabile che il tema, di grande attualità, abbia contribuito al successo della pellicola. Siamo in un’epoca in cui le azioni di classe sono assai frequenti. Basti pensare alle cause collettive contro le ditte che producono sigarette e ai danni che queste causano in grandissima parte della popolazione americana. Non si possono nemmeno dimenticare i risarcimenti milionari che, negli ultimi anni, i giudici hanno destinato ai danneggiati. Il fatto che Erin Brockovich non sia un personaggio fittizio ma una donna vera, in carne ed ossa, con i problemi che una madre single deve affrontare, poi, le conferisce una presa maggiore nei confronti del pubblico ormai stanco di fiction poco credibili e sempre a lieto fine. Non si dimentichi che Julia Roberts ha conosciuto la vera Erin e si è ispirata proprio a lei per costruire e rendere credibile la sua eroina.