Mercoledì 20 ottobre, nella saletta Carlo Montanari della Società letteraria di Verona l'affluenza, di lettori appassionati e curiosi è stata grande. Tutti volevano ascoltare la presentazione del primo romanzo dell’autrice di un gran numero di sceneggiature tra cui “Fantaghirò”. Francesca Melandri, romana di nascita, ha presentato la sua opera ambientata nell’Alto adige degli anni Sessanta, dal titolo Eva Dorme.
La storia. Molte sono le storie che vengono raccontate, tanti i temi toccati e numerosi i personaggi descritti. Solo uno, però, il protagonista, ma non è Eva. È l’amore, il sentimento poetico per eccellenza nelle sue molteplici forme, che trova sviluppo nella situazione storica altoatesina di qualche anno fa. Sono anni di tensione quelli in cui la vicenda prende corpo ed è da ammirabile la precisione con cui l’autrice descrive gli avvenimenti storici dell’epoca, talvolta anche terribili. Scopo della scrittrice era raccontare una grande storia attraverso narrazioni più piccole e promuovere l’interesse verso quella che per quindici anni è stata la sua patria, attraverso la narrazione di eventi passati accaduti davvero e che molti ignorano. È un obiettivo che è riuscita a raggiungere appieno, tanto che la sua opera viene ora adottata nelle scuole superiori altoatesine come libro di testo da portare come materiale di studio agli esami di maturità. È poi stato chiesto a Francesca di cosa parlasse il suo libro. Due le risposte possibili: una lunga e una corta. Quella lunga corrisponde alla trama. Quella corta, invece, più particolare perché descriveva la sua opera come “un romanzo sugli spaesamenti”. "Il titolo del libro presenta una duplicità di significato – ha charito l'autrice -. Il senso più facile da intendere è quello legato alla storia di Eva la quale, prima insonne, alla fine riesce a dormire. Il senso più profondo è invece quello dell'inconsapevolezza". E' intervenuto in chiusura Ernesto Guidorizzi, vice presidente della Società letteraria che ha detto: "Mi auguro che Eva si svegli e insegni agli uomini a vivere".
I relatori. La presentazione è stata curata dalla Società Letteraria di Verona in collaborazione con il dipartimento di Germanistica dell’università di Verona, in occasione del ciclo di incontri C’era una volta la Mitteleuropa. Ha aperto la seduta Guidorizzi che, dopo un breve preludio molto generale, ha ceduto la parola a Massimo Salgaro, docente dell'ateneo scaligero, di origine altoatesina. Compito di Salgaro è stato quello di porre alcune domande all’autrice. Domande alle quali Melandri ha risposto con completezza e grande entusiasmo.