Mangiare sano, e almeno un'ora di attività fisica al giorno. E' questo il consiglio degli esperti per "rimanere" in salute sin da piccoli. Alcuni docenti delle facoltà di Medicina e Chirurgia e di Scienze Motorie hanno preso parte sabato 23 ottobre al convegno”Alimentazione ed attività motoria nella prevenzione della patologie croniche in età pediatrica” che si è svolto a Gonzaga (Mn).
Organizzatori e partecipanti. Il convegno, organizzato dal presidente dell’Accademia Virgiliana Giorgio Zamboni, già primario di pediatria in collaborazione con l’Azienda ospedaliera Carlo Poma, l’Asl di Mantova e l’Ordine dei Medici ha visto la partecipazione di pediatri, dietisti, docenti di Scienze Motorie psicologi e pedagogisti. Esperti di vari settori si sono confrontati sulla nutrizione nelle varie età e sulle conseguenze della cattiva alimentazione: prima fra tutte, l’obesità, diventata negli ultimi 10 anni una vera epidemia dell’età pediatrica che colloca l’Italia tra i Paesi a più alto tasso di obesità infantile.
I docenti dell'ateneo. Sono intervenuti i docenti della facoltà di Medicina e Chirurgia Antonio Deganello, Antonio Pirelli, Claudio Maffeis e Franco Pajno Ferrara. Della facoltà di Scienze Motorie hanno partecipato al convegno Federico Schena, Massimo Lanza e Luciano Bertinato.
I consigli anti obesità. La dottoranda in “Scienze dell’esercizio fisico e del movimento umano”, Valentina Moisio, ha presentato durante il convegno un suo studio sui programmi di attività motoria in età scolare, in una visione integrata di prevenzione dell’obesità infantile. "Mostrando dati statistici relativi alla abitudini ed ai comportamenti sedentari uniti alla cattiva alimentazione, si rischia di arrivare nel peggiore dei casi all’ obesità infantile – spiega la Moisio – Un’ ora di attività fisica al giorno come palestra, nuoto, calcio e attività fisica che comprende anche il semplice andare in bicicletta e partecipare ai giochi tradizionali in cortile, è una buona abitudine da seguire".
Il vicepreside della facoltà di Scienze Motorie. “La scuola è il luogo più idoneo per combattere l’obesità infantile e per fornire un intervento educativo di promozione dell’attività fisica attraverso programmi – spiega il vicepreside di facoltà Schena – quali alimentazione e attività fisica che diminuiscono il livello di obesità e aumentano anche la performance scolastica”.