Quasi ottanta studenti della facoltà di Scienze motorie hanno partecipato all’ultima edizione de “Giochi del Veneto”, manifestazione sportiva dedicata agli under 16 che si è tenuta dal 20 al 22 maggio a Bardolino L'iniziativa, organizzata dall'assessorato allo Sport della Provincia di Verona, in collaborazione con il Coni regionale, il comune di Bardolino ed altri tredici municipalità della zona del Garda, ha goduto quest'anno di un importante contributo organizzativo da parte della facoltà di Scienze Motorie.
L’obiettivo dell’iniziativa.“ E’ stata data l'opportunità a 78 studenti della laurea triennale e magistrale di prestare il proprio supporto affiancando i tecnici del Coni nella supervisione ed organizzazione delle varie discipline sportive – spiega il vicepreside della facoltà Federico Schena – ma non solo, infatti la loro presenza è stata utile in attività che andavano dall'organizzazione amministrativa in accoglienza ad aspetti più sostanziali che riguardavano il vero e proprio supporto tecnico. Questo momento ha rappresentato per i nostri studenti una vera e propria occasione di tirocinio ed un'opportunità per mettersi alla prova e mettere in pratica le conoscenze acquisite durante gli studi”.
Tre giorni all’insegna dello sport.La manifestazione che ha visto in gara 3.619 atleti aspiranti campioni ha offerto a 30 tra federazioni sportive regionali o associazioni di discipline sportive associate la possibilità di realizzare un evento sportivo "ufficiale" e di partecipare ad un momento di aggregazione con le altre realtà sportive della nostra Regione. Gare e tornei erano intervallati anche da occasioni di arricchimento teorico quali i due convegni con il contributo di medici sportivi, tecnici, esperti del settore e del Coni e docenti della facoltà di Scienze Motorie. Un approfondimento della realtà sportiva a 360 gradi, anche attraverso appuntamenti quali il convegno "L'araba Fenice? Lo Sport", dedicato agli operatori di settore, della scuola e del sociale, per approfondire le tematiche che coniugano la pratica sportiva con la vita sociale e formulare ipotesi di intervento migliorativo dell'attuale situazione.
Al convegno è intervenuta Francesca Vitali della facoltà di Scienze Motorie, illustrando gli aspetti ambientali-personali-interpersonali che possono essere di stimolo o freno alla continuazione della pratica sportiva, fino ad arrivare all'abbandono; alla tavola rotonda aperta anche ai ragazzi "Noi abbiamo fatto così" sono intervenuti il presidente del Coni Veneto, Franco Bardelle, le campionesse olimpiche Antonella Belluti e Paola Pezzo e Federico Schena, con un contributo sugli aspetti tecnici dell'apprendimento motorio ed i benefici che l'apprendimento motorio può avere, in particolare analizzando gli aspetti di trasferibilità interdisciplinare delle competenze motorie e di trasferibilità delle competenze motorie come elemento di prevenzione dell'avviamento precoce alla pratica sportiva che può talvolta essere controproducente.
L’esperienza per gli studenti di Scienze Motorie.Nel corso dell’iniziativa gli studenti hanno maturato la capacità di applicare conoscenza e comprensione e diprogettare percorsi metodologici – didattici per l'età evolutiva, utilizzare metodi differenti e complementari per la valutazione delle competenze motorie; janno inoltre acquisito autonomia di giudizio nel rielaborare contenuti e metodologie dell'insegnamento e dell'apprendimento motorio adattandole ai diversi contesti formativi come scuola, tempo libero, manifestazioni sportive; Si sono poi cimentati nella progettazione delle attività fisiche e sportive e acquisito abilità comunicative nell’utilizzare la terminologia specifica e nell’interagire nei diversi ambiti formativi, attraverso la comunicazione orale, scritta e grafica di dati quantitativi e qualitativi.
I tecnici del Coni hanno dato ad ogni studente la possibilità di scegliere a quale attività dedicarsi, permettendogli di esprimersi al meglio. “La scelta di coniugare studio e sport è una grande palestra di vita – hanno commentato alcuni ragazzi – Lo sport insieme allo studio si intrecciano l’uno con l’altro, sono due mondi diversi ma uguali, partecipare ad una manifestazione sportiva equivale allo studiare, e disputare una gara o addirittura organizzarla nei suoi minimi dettagli è come fare un esame. Lo sport si deve praticare con il corpo, ma anche con la mente e questo genere di opportunità che ci viene offerta attraverso la partecipazione attiva a manifestazioni sportive di questo calibro ci permette di testare le nostre potenzialità di esperti delle scienze motorie”.