Partire dalla storia italiana degli ultimi anni per indagare il vero significato di alcuni diritti fondamentali del nostro Stato e della nostra Costituzione. Il 18 e 19 novembre nell’aula magna del polo Zanotto il convegno “Le Radici dei diritti. Il diritto alla giustizia e alla verità” analizzerà due avvenimenti tragici grazie ai quali questi diritti sono stati rivalutati e riconsiderati, la strage di piazza Fontana e il sequestro Moro.
Organizzato dal gruppo Radici dei diritti dell’ateneo veronese e dal comitato alle Pari opportunità dell’università, il convegno sarà moderato il venerdì da Gian Paolo Romagnani, presidente della commissione ricerca, e da Maurizio Zangarini, docente di Storia contemporanea dell’Università di Verona. La giornata successiva sarà moderato da Donata Gottardi, direttore del dipartimento si Scienze giuridiche, e da Roberto Leone, docente di Farmacologia dell’ateneo scaligero.
Il convegno prenderà il via il 18 novembre alle 9 con i saluti del Rettore Mazzucco seguiti da numerosi interventi, in particolare quello di Mimmo Franzinelli della fondazione “Rossi-Salvemini” dal titolo “il contesto internazionale, società e politica in Italia dalla ricostruzione postbellica alla metà degli anni Sessanta”. Franzinelli lascerà poi la parola a Carlo Arnoldi dell’Associazione familiari vittime di piazza Fontana che analizzerà i filmati e le testimonianze riguardanti la strage avvenuta nella piazza milanese nel 1969. Sarà poi di nuovo il turno di Franzinelli che illustrerà le strategie della tensione attuate durante quei tragici anni. La prima giornata si concluderà con l’analisi delle altre due grandi stragi dell’epoca, quella di Brescia e quella della stazione di Bologna. Il convegno riprenderà sabato 19 novembre alle 9 con Silvia Guarnieri, avvocato, che proietterà un filmato sull’ultima sentenza sulla strage di Brescia. Seguirà poi l’intervento di Miguel Gotor, docente dell’ateneo torinese, che ricorderà Aldo Moro e poi Agnese Moro, scrittrice, descriverà “il complesso cammino verso la verità”.