Conoscersi, divertirsi e, perché no, rilassarsi: questo lo scopo principale della quarta edizione della festa di fino anno di Scienze matematiche, Fisiche e Naturali dell’ateneo. Evento che quest’anno sarà ricordato oltre che per il successo inatteso anche per l’impegno di 80 studenti e diversi sponsor a favore della beneficienza come spiegato da Walter Riviera, rappresentante degli studenti: “Dopo 4 anni di sforzi siamo finalmente riusciti a far capire che dietro un attività apparentemente futile e banale si può nascondere un valido e nobile valore: quello di creare un ambiente di solidarietà”.
I protagonisti. La serata ha visto la partecipazione di uno staff di volontari che ha lavorato per allestire gli stand, rendersi utili durante la serata e aiutare a smantellare il giorno dopo. Il tutto in un clima di festività e complicità in cui non si è perso di vista il fine primario di aggregare gli studenti ed offrire loro più occasioni per conoscersi e vivere al meglio gli anni di università. Le parole d’ordine sono rimaste negli anni familiarità e ospitalità, le stesse che nel corso delle quattro edizioni hanno contribuito a creare il sentimento di appartenenza e ricorrenza che di anno in anno viene celebrato e ricordato dagli studenti stessi come spiega una ragazza dello staff: “sono serate come queste che ricaricano le batterie e fanno venir voglia di andare avanti con sempre più grinta”.
Il commento del preside Roberto Giacobazzi. "La festa di fine anno della Facoltà di Scienze è diventato un appuntamento molto atteso dagli studenti, e non solo. La festa è interamente pensata e realizzata dagli studenti, e questo è forse l'aspetto più bello di questa idea: per una notte sono gli studenti che gestiscono gli spazi dell'università. Non è un caso che i ricordi più belli degli anni universitari siano proprio quelli legati alla condivisione degli spazi, per lo studio ma anche per il divertimento e per lo stare insieme. Tutto sommato ci vuole poco per fare un campus, basta uno spazio e la voglia di farlo vivere insieme".
La beneficienza. Come ogni anno il gruppo volontario ha avuto un occhio di riguardo per l’appoggio ai meno fortunati e alla beneficienza.. "I costi per la Facoltà si sono infatti limitati a 100 euro e l’organizzazione si è avvalsa di sponsor cercati in tutta la città di Verona – spiegano gli organizzatori -. L’impegno e la costanza hanno reso possibile l’accumulo di sufficiente denaro da dare in beneficienza a svariate associazioni. Le cifre ammontano a 1500 euro per l'Abeo, associazione che si occupa dei bambini emopatici e afflitti da tumori, 500 euro per l'Ops Clown associazione di volontari che si impegnano a regalare un sorriso ai bambini ricoverati in ospedale e circa 1000 euro che verranno invece destinati ai terremotati dell’Emilia Romagna". L’organizzazione ha comunicato inoltre l’intenzione di organizzare una "spedizione" in Emilia per portare beni e viveri acquistati coi fondi della festa, festa che con l’aiuto di un vero e proprio gioco di squadra porta sempre più alla ribalta l’impegno e la responsabilità dei giovani i quali non hanno paura di tirarsi indietro. Il richiamo al motto dell’anno scorso “shosholoza” (andare avanti in sudafricano) diviene inevitabile soprattutto se legato al motto di quest'anno "ho'oponopono" una parola hawaiana che significa "fare ordine, mettere le cose apposto".