La manifestazione veronese “La ricerca ti cerca” di Veneto Night 2012 è stata partecipata con entusiasmo da molti ricercatori del nostro Ateneo che hanno scelto di uscire dai luoghi consueti dove “si fa’ scienza” per aprirsi all’incontro con la comunità cittadina. E’ stato uno scambio molto cordiale. I ricercatori hanno parlato con passione delle loro sfide, ma hanno anche dimostrato tutta la loro creatività, il “lato artistico” della loro personalità. Sotto lo storico Loggiato di Fra’ Giocondo si è vissuto un momento di particolare intensità quando si è celebrata la “Thanks giving night” e sono state presentate tutte le associazioni di volontariato che sostengono con entusiasmo la ricerca in campo medico, aiutandola a superare le difficoltà ben note conseguenti agli insufficienti finanziamenti. La ricerca italiana è povera – non di ingegni e neppure di idee, naturalmente -, ma può contare su persone che affiancano i ricercatori con azioni concrete di sostegno. Persone che sanno scegliere il giusto indirizzo. Anche se viviamo in un tempo in cui la mistificazione trova mille canali per raggiungere i suoi scopi. Vi sono purtroppo occasioni in cui i messaggi che giungono alla popolazione nulla hanno di scientifico, ma perseguono altri fini ed interessi che fanno leva sulle fragilità e sui disagi delle persone. Si propongono preparati e cure alternative che non poggiano sulla medicina delle evidenze rivolgendosi a malati che sperano in una guarigione forse impossibile. Si organizzano eventi che demonizzano cure scientificamente validate per screditare coloro che dedicano il loro patrimonio scientifico a persone particolarmente fragili nel fisico e nella psiche. Credo ci sia bisogno dell’impegno di tutti coloro che possono interagire per evitare che la vera scienza e dunque l’uomo siano traditi. Dobbiamo difendere la scienza dai miti e dall’ignoranza e gli uomini dalle speranze mal riposte. Anche la “Notte della ricerca” è stata una felice occasione per farlo.
Alessandro Mazzucco