“Un’Università come quella di Verona, riconosciuta per le proprie eccellenze, deve saper lavorare con il resto del territorio. Alle imprese serve che le conoscenze che l’Università coltiva diventino competenze adatte per lo sviluppo, cioè in grado di creare valore e posti di lavoro”. Parole importanti quelle del presidente di Confindustria Verona Giulio Pedrollo in occasione della 68esima Assemblea degli industriali scaligeri.
L'assemblea. Un’assemblea molto partecipata e non solo dal mondo del lavoro. Presenti infatti anche il sindaco di Verona Flavio Tosi e quello di Firenze Matteo Renzi. Pedrollo proprio in apertura del suo intervento ha sottolineato “l’importanza che sul territorio deve avere la nostra Università” ribadendo poi “le indubbie eccellenze di cui si compone l’ateneo scaligero”. Un riconoscimento importante al ruolo che l’Università di Verona ha e dovrà avere nello sviluppo dell’intera città.
Le Start up. Di spessore anche l’accenno alle start up, altro tema particolarmente significativo per il ruolo dell’Università. ”Parliamo tanto di start up – ha affermato Pedrollo – Le selezioniamo, le premiamo, diamo loro le luci della ribalta, ma poi? Non ci basta individuare nuove idee d’impresa e aiutarle a capire se possono funzionare. Vogliamo contaminare le nuove idee con le aziende consolidate. Le start up devono trovare “casa”, un ufficio, una linea di produzione per i prototipi, un ufficio acquisti e vendite che possa guidarle, l’esperienza consolidata di un imprenditore a disposizione. D’altro canto, le aziende tutor troveranno nuovi stimoli, nuovi business e una nuova spinta a guardare oltre i propri cancelli con occhi nuovi. Il nostro contributo allo sviluppo imprenditoriale del territorio”.
Il territorio. Pedrollo ha ribadito come, a suo dire, “il Paese è alla ricerca di un equilibrio e di una ripresa che altri già stanno intercettando. E’ giunto il momento che gli imprenditori mettano a disposizione del Paese questa loro capacità di vedere ed andare oltre e che questa capacità possa tradursi in un action plan per la ripresa”. Pedrollo ha sottolineato come “la valorizzazione del territorio è una grande sfida che vogliamo affrontare. Sentiamo la grande responsabilità di continuare a farne un’eccellenza. Comuni con almeno 15 mila abitanti e un’area metropolitana forte e significativa tra Verona, Vicenza, Rovigo rappresenterebbero una vera riforma applicata con utilità al nostro territorio. Verona è un punto nevralgico nel cuore del Nord del Paese. Non può restare indietro sul piano delle infrastrutture”
Il lavoro. Su un altro tema particolarmente “caldo” come quello del lavoro il presidente degli industriali di Verona ha affermato che “due sono gli aspetti che ci interessano: flessibilità e costo. Flessibilità vuol dire competitività. Se vogliamo attirare imprese, farle crescere e creare lavoro dobbiamo dare più possibilità ai giovani di entrare in azienda. Proprio adesso che ci aspettiamo di ripartire dobbiamo farlo con regole nuove, anche qui si deve guardare oltre. A noi serve essere più competitivi anche sul costo del lavoro. Vogliamo poter dare di più ai nostri collaboratori sia economicamente che come prospettive di lavoro”.
La politica. Infine non poteva mancare un affondo sulla politica italiana. “Abbiamo trascorso anni in cui l’Italia ha perso tempo ed energie a dividersi su questioni di scarsa utilità per il nostro futuro. Mancano riforme di cui abbiamo un disperato bisogno. Una politica industriale vera, un’intelligente politica fiscale, il taglio netto della spesa pubblica improduttiva. Noi crediamo in una politica alta e nobile, che decide. Non ci interessa se è una decisione di destra o di sinistra. Ci interessa che sia per il Paese. Il tunnel stretto in cui ci troviamo ci sta dettando le scelte da fare. Alla politica non resta che agire”.