Dal 20 al 23 ottobre, al Palaexpo di Veronafiere, è in programma il 44esimo Congresso nazionale della Sie, Società italiana di ematologia. Tema principale di questa edizione l’ “Impiego di nuovi farmaci ed ulteriori investimenti nella ricerca per contrastare i tumori del sangue, che rappresentano il 10% di tutte le malattie neoplastiche”.
Il congresso. Verona torna ad essere la capitale dello studio, della ricerca e del confronto tra metodologie di cura adottate nei centri specialistici di tutta Italia, nella terapia impiegata nelle malattie del sangue. Domenica 20 ottobre, apertura dei lavori, sarà dedicata alla sessione infermieristica, dalle 8 alle 13 e continuerà, nel pomeriggio,con due simposi precongressuali. Il congresso prosegue fino a mercoledì con la partecipazione dei più importanti specialisti e ricercatori italiani. “In ventidue anni la ricerca, l’utilizzo di nuovi farmaci ed il ricorso ad innovative tipologie di cura hanno radicalmente cambiato lo scenario e modificato l’approccio clinico con il quale si affrontano e combattono le malattie ematologiche”, spiega il vicepresidente di Sie, Giovanni Pizzolo, ordinario di Ematologia di ateneo e direttore dell’unità di Ematologia dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, centro di riferimento regionale in cui vengono praticati tutti gli espianti di midollo dei donatori volontari veneti, destinati ai vari centri di trapianto italiani ed esteri.
“Tra le patologie ematiche, le più temibili restano i tumori del sangue – afferma Fabrizio Pane, presidente di Sie, professore di Ematologia e responsabile della divisione di Ematologia del dipartimento di Medicina clinica e chirurgica dell’università Federico II di Napoli – le malattie oncoematologiche, nel loro complesso, rivestono un ruolo di primo piano e rappresentano il 10% circa di tutti i tumori. Leucemie e linfomi si collocano rispettivamente al nono e all’ottavo posto tra le cause di morte neoplastica. “Grazie agli straordinari risultati della ricerca, – conclude Pizzolo – cui hanno dato notevole contributo molti gruppi italiani, però, sono state messe a punto negli ultimi anni nuove e più efficaci strategie terapeutiche, che hanno portato, per alcune tipologie di neoplasie, prospettive di guarigione e il prolungamento della sopravvivenza a risultati impensabili”.
La Società italiana di ematologia fu fondata nel 1934, da Adolfo Ferrata, Giovanni Di Guglielmo e Paolo Introzzi ed ufficializzata a Pavia il 23 giugno 1935. Si tratta di una delle prime società di ematologia in Europa e nel mondo. La Sie è sempre stata attivissima e la sua è la storia dei numerosi e sostanziali contributi italiani allo sviluppo della moderna ematologia. Sie è costituita da soci che si sono dati uno statuto con l’intento di sostenere il progresso della disciplina ematologia nel settore dell’assistenza ai malati di sangue, della formazione e dell’aggiornamento professionale e della ricerca scientifica