“E’ necessario che la società prenda consapevolezza di cosa significa effettivamente molestia, un termine che non indica solo comportamenti d’invadenza fisica e intromissione nella vita privata, ma sono tutti i comportamenti sgraditi all’altro/a”. Con queste parole Elda Baggio sintetizza una delle principali missioni del Comitato Unico di Garanzia (Cug) di cui è presidente. Molti sono i progetti a sostegno delle pari opportunità già attivi nell’ateneo veronese ma il comitato continua il suo impegno soprattutto dal punto di vista della sensibilizzazione sul tema anti-mobbing.
Dal 2010 ogni ente della Pubblica amministrazione possiede un Comitato unico di garanzia. Quello dell’Università di Verona è nato nel 2011 e ha raccolto l’eredità lasciata da altri due comitati già presenti nell’ateneo: quello per le pari opportunità (Cpo) e quello anti-mobbing. Agli obiettivi perseguiti dai due comitati si è aggiunto anche quello del benessere organizzativo. “Il comitato -sottolineano i componenti – affronta con lo stesso impegno tutte le problematiche, senza che nessuna prevarichi sull’altra”.
Tra i progetti in cantiere per approfondire la tematica anti-mobbing c’è la creazione di un corso di formazione obbligatoria per i dirigenti da seguire attraverso la piattaforma online. “Questo corso segue gli esempi di altri corsi di formazione già istituiti in altri enti – spiega la professoressa Baggio – il comitato vuole diffondere il messaggio contro il mobbing sul lavoro. Stiamo lavorando perché sia presente in ateneo la figura della “consigliera di fiducia”. Tale figura, esterna all’università, avrà l’importante compito di fare da mediatore tra l’istituzione e gli studenti, i docenti e i lavoratori che ritengano di aver subito molestie”.
Un progetto importante sul quale ha investito molto, prima il Cpo e oggi il Cug, è quello dell’asilo nido universitario (aziendale) di cui è referente e responsabile del progetto educativo Giuseppina Messetti, docente del dipartimento di Filosofia, pedagogia e psicologia. Il “Babyateneo, inaugurato nel 2006, può accogliere più di venti bambini dai 3 ai 36 mesi. Nella prospettiva della conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro, il servizio è dedicato ai figli dei dipendenti e a coloro che lavorano o studiano nell’ateneo, anche se una quota dei posti disponibili è riservata alla comunità locale. Oggi il “BabyAteneo” si contraddistingue per l’elevata qualità nella cura educativa grazie alla supervisione scientifica del progetto educativo che si esplica nella definizione delle linee guida e nel costante monitoraggio della sua realizzazione e implementazione in senso innovativo. Il Babyateneo accoglie tirocinanti del corso di laurea in Scienze dell’educazione dove vengono formati professionisti nell’ambito della prima infanzia”.
Luisa Mancini, della direzione informatica, si occupa di portare avanti il progetto del telelavoro, nato nel 1989 da un’idea di Donata Gottardi, oggi direttore del dipartimento di Scienze giuridiche. “È stato un progetto pilota in Italia, il nostro ateneo per primo ha dato ai dipendenti la possibilità di portare il lavoro a casa per uno o due giorni alla settimana – spiega Mancini -. Due i requisiti in base ai quali il dipendente può beneficiare dell’iniziativa. La conciliazione dell’attività lavorativa con quella familiare, è il caso ad esempio delle neo mamme, ma anche la possibilità per i dipendenti che abitano lontano di conciliare gli spostamenti casa-lavoro. Oggi il progetto coinvolge circa 50 dipendenti ed è in continua crescita”.
Anche il ministero delle Pari Opportunità affianca i Cug attraverso l’organizzazione di corsi di formazione con fondi europei, cofinanziati dagli atenei e nelle ultime due edizioni anche dal Miur denominati “Donne, politica e istituzioni” che hanno proprio il compito di sensibilizzare a queste tematiche. Questi corsi, autonomi dal Cug ma su tematiche comuni, iniziati molti anni or sono, sono ripresi dopo una sospensione nell’anno accademico 2012/13 e sono diretti da Laura Calafà del dipartimento di Scienze Giuridiche. Sono molti quindi i progetti che il Comitato Unico di Garanzia di ateneo sta portando avanti, grazie anche a collaborazioni esterne con altri enti di Verona con cui talvolta vengono organizzate delle riunioni per parlare di tematiche comuni. Ai componenti del comitato non resta dunque che rimboccarsi le maniche.
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Ascolta l'intervista ad Elda Baggio realizzata dai redattori di FuoriAulaNetwork, web radio d'ateneo
10.12.2013