Si è svolto al polo Zanotto il convegno “L’Italia e l’Europa in 15 domande” organizzato dal Banco Popolare in collaborazione con il dipartimento di Scienze economiche. Ospite Fabrizio Saccomanni, direttore generale onorario della Banca d’Italia ed ex ministro dell’economia del Governo Letta. Intervistato dal giornalista economico Gianfranco Fabi ha affrontato la questione della situazione socio-economica del paese nell’ambito europeo.
La crisi globale.Dopo il saluto del rettore dell’università di Verona, Nicola Sartor, e l’introduzione di Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare, l’intervista all’ex ministro Saccomanni è entrata subito nel vivo della questione. La crisi, il ruolo delle università, le imprese, le banche, la figura degli economisti e le riforme strutturali necessarie che non possono più attendere. Questi sono stati gli argomenti affrontati e discussi durante l’incontro. “Indubbiamente – ha spiegato Saccomanni – la crisi ha avuto ripercussioni strutturali profonde a livello mondiale e, quindi, occorre affrontare a livello globale tali problemi. Le riforme ci sono state, ma serve tempo per poterne cogliere gli effetti. In Italia le università non tengono spesso conto del technology tranfer tra università e imprese che, in altri Paesi, come gli Stati Uniti, è molto importante”. Inoltre, l’ex ministro ha auspicato una ripresa nel 2015 ma a condizione di una stabilità di governo, uno sforzo di cooperazione internazionale molto forte e riforme strutturali importanti nell’ambito del progresso tecnologico e non solo.
Ascolta l’intervista a Saccomani realizzata dalla redazione di FuoriAulaNetwork.
22.10.2014