Emmanuele Morandi ricercatore di sociologia generale del dipartimento di Filosofia, pedagogia e psicologia è mancato improvvisamente nel pomeriggio di mercoledì 10 giugno. Collega stimato e docente molto amato dagli studenti è stato studioso e conoscitore dell’opera di Tommaso D’Aquino; Morandi è stato anche presidente dell’istituto filosofico degli studi tomistici di Modena.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “La società è un uomo in grande” (Milano 2010), “Radici sociali” (Roma 2006), “L’attuarsi della società” (Milano 2002).
Vogliamo ricordare il professor Morandi pubblicando l’intervista realizzata dalla redazione di FuoriAulaNetwork per la trasmissione Backstage del 2010 dedicata alla sua vita, anche al di là della parte accademica.
Per chi volesse scrivere una frase in ricordo di Emmanuele Morandi può contattare la redazione all’indirizzo univrmagazine@ateneo.univr.it
11.06.2015
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Caro Emanuele, insieme abbiamo condiviso l'attesa – studiando a Bologna – di un futuro accademicamente riconosciuto. Tu pero', piu' di tutti noi, sapevi resistere alle avversita' mondane sorridendo con una levita' che solo gli uomini di autentica fede possiedono. Un sorriso candido e tenace, arguto e generoso. Caro amico che sapevi sorridere anche quando l'ignoranza era al potere e si faceva beffe di te, fine tomista dalle esoteriche conoscenze, arrivederci.
Ignazia Bartholini
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Siamo nati per costruire la sapienza della nostra Società perché sia vitalmente operante. La morte ricongiunge Emmanuele a quel Dio della Vita che aveva tanto desiderato, ma la morte non rappresenta l’ultimo nostro passo nemmeno su questa terra.
Perché la morte fisica uccide la nostra personale possibilità di costruire la società in cui viviamo, ma certo non uccide il frutto della nostra azione, la Sapienza viva che continua nello spazio e nel tempo la sua azione costruttrice.
Emmanuele è vissuto per questo.
Non preoccupiamoci della sua tomba, preoccupiamoci invece della Vita che ci ha lasciato in eredità, custodiamola e coltiviamola con passione.
Nessun fiore o dolore potrà fare di più.
Roggero Roberto
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Leggo i commenti degli altri studenti e colleghi del nostro professore e non mi stupisco nel vedere quanto affetto lo circondasse… Si perché lui è un professore unico, uso volutamente il presente perché una persona di questo calibro non può essere dimenticata. Lo ricordo con nostalgia. Avrei voluto poterlo salutare ancora, sentire un'ultima sua lezione, incrociarlo sulle scale… Vorrei poterlo ringraziare, per i suoi insegnamenti, per i suoi consigli ma soprattutto per la sua immensa umanità. Era bello vedere che se lo incontravi anche fuori dall'università lui ti salutava sempre sorridente, si ricordava il tuo nome, ti chiedeva come stai, ma in maniera sentita, non lo chiedeva tanto per fare… Era una persona buona, di quella bontà genuina difficile da trovare oggi… Proffe vorrei poterti ringraziare, sono sicura che ora mi stai sentendo e io sento la tua risposta il tuo solito "ciao Selly", rivedo il tuo immenso sorriso e mi commuovo… Ciao prof guardaci da lassù.
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Il Coordinatore e tutto il Collegio di Dottorato in Scienze della Comunicazione della Sapienza si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi per la prematura scomparsa del Prof. Emmanuele Morandi, le cui doti professionali e umane abbiamo potuto conoscere attraverso il suo allievo Simone Bonini, prossimo al conseguimento del titolo.
Il ricordo del Prof. Morandi resterà non solo nella nostra memoria, ma nelle pagine della rivista del Dottorato, Comunicazionepuntodoc, in cui Simone Bonini si è cimentato, con Adalberto Arrigoni, a cercare un punto di incontro tra i temi cari al Prof. Morandi e l'oggetto del numero otto, Soggetto/Soggetti: percorsi dell’identità nell’epoca moderna.
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Faccio parte della scalcagnatissima prima classe laureata in Scienze della comunicazione a Verona (primo anno 2001/2002) e non posso credere che il grande professor Morandi, la persona che ha introdotto tutti alla sociologia, se ne sia andato così. Non posso far niente se non scrivere questo messaggio e sperare che possa servire a chi lo sta piangendo: è stato un professore a cui hanno voluto bene in tanti. Io personalmente lo ricorderò per l'umanità in classe, l'umorismo durante le lezioni e la passione per la materia che insegnava. E per questa sua frase "Ragazzi, se l'avessi avuta davanti giuro che avrei fatto la corte ad Hannah Arendt in maniera spietata: vi rendete conto che cervello aveva questa donna?". Ce la saluti, prof.
Ilaria Malagutti, FuoriAulaNetwork
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L’U.O. Formazione e Filosofia ricorda con affetto il Prof. Emmanuele Morandi che in quest'ultimo anno accademico, con il suo sorriso, l'allegria, la gioia contagiosa ha intrecciato un'amicizia personale con ciascuno di noi, arricchendoci con la sua umanità.
Nell'atrio del Palazzo Zorzi si respira ancora la sua presenza, il suo intrattenersi con gli studenti, il suo gioire e scherzare con loro, come un amico, un fratello maggiore piuttosto che come docente.
Siamo vicini alla famiglia per la grave perdita, ma siamo sicuri che continuerà ad essere guida dal cielo.
U.O. Formazione e Filosofia
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Mi unisco al cordoglio unanime per l'improvvisa scomparsa del prof. Morandi, di cui ricordo le lezioni appassionate, l'umanità e la simpatia che lo rendevano così stimato dagli studenti. E' una grave perdita per l'ateneo ma, sono certa, non sarà dimenticato.
Paola Vicentini
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Se penso che hai dedicato una delle nostre ultime chiacchierate – di solito riservate a far quadrare i massimi sistemi del Mondo – a spiegarmi come e perché elaborare un lutto… Non avrei mai creduto di averne bisogno proprio per te, così presto. Buon viaggio, Emmanuele
Silvano Tommasoli
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Sei stato un Maestro. Sei un Punto di riferimento. Sarai una guida.
Con infinito amore e gratitudine.
Marianna
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Caro Professore,
Lei già sa quanto mi manca e quanto mi mancherà. Con quanto orgoglio Le portavo il microfono nella "nostra" aula T3, nel puntuale espletamento del mio ruolo di Capoclasse (e con la "C" maiuscola, come amavo farLe notare)!
Ma Lei quel microfono lo usava sempre come fosse stato un ombrello, passeggiando affannosamente avanti e indietro ai piedi della cattedra, gesticolando sui Suoi Filosofi, ed io Le facevo segno piuttosto stizzita… La ringrazio di tutta la passione che ha trasmesso a me ed ai miei compagni e per l'amicizia e la stima che ci siamo reciprocamente scambiati, anche dopo la fine del corso. Qualcuno ha detto che le persone che se ne vanno non scompaiono, ma diventano semplicemente invisibili e guardano coi loro occhi pieni di gloria nei nostri pieni di lacrime. La terra Le sia lieve e riposi il Sonno dei Giusti: la Sua vita e' stata per tutti noi un grande ed inaspettato Dono.
Ci controlli da lassu', perche qui giu' abbiamo tanto bisogno di Lei, ora piu' che mai.
La sua orgogliosa Capoclasse mantovana 2013/2014, Simonetta Callegarini
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Non conoscevo direttamente il Prof. Morandi. Non ebbi, al tempo, la possibilità di seguire un corso con lui. Al mio esame di Sociologia, qualche anno fa, oltre a studenti preparati da altro docente, molti dei suoi studenti erano presenti per sostenere l'esame. Di lui dicevano che era uno "tosto": esigente e preparato; insomma, quel che si dice "un bravo professore". Dispiace quindi per la perdita dell'uomo, ancora così giovane, e del maestro, dell'insegnante, di colui che – con la sua conoscenza – ti accompagna e ti guida nella vastità del Sapere. Un pensiero ai suoi familiari, per la traumatica violenza con la quale hanno perduto il loro congiunto.
Anche se non ti conoscevo: grazie, Professore!
Liana, Magistrale Scienze Storiche
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Mi associo ai contenuti dei messaggi letti su questa pagina per salutare il Prof. Morandi, con il quale svolsi il corso di Sociologia poco prima della mia laurea triennale in filosofia, nel 2012. Sono senza parole per la perdita di una persona autentica, così ottimamente descritta da chi, come me, l'ha potuta conoscere e apprezzare anche nelle sue qualità di docente. Continuerò a condividere nella mia vita – per quanto posso – il suo esempio di umiltà lontano anni luce da qualunque tipo di atteggiamento "costruito" dettato dagli stereotipi del protocollo che regna talvolta in certi ambienti di lavoro.
Grazie Prof. Morandi.
Arrivederci.
Marco Pancheri
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Di Emmanuele è impossibile non conservare il sorriso… Il sorriso che ti faceva andargli incontro. Ci rimarranno anche le conversazioni che in molti abbiamo avuto la fortuna di coltivare con lui, in varie occasioni, formali, ma soprattutto per strada. Rimango molto legato alle discussioni, non di rado brevi, purtroppo… su Ivan Illich. Dopo la notizia della scomparsa che mi ha profondamento addolorato e colpito, anche per le circostanze in cui è avvenuta, sono finito lì, alle discussioni fatte e a quelle purtroppo rinviate ad altri momenti, che non avremo, direttamente, ma solo recuperando quello che ci ha lasciato su carta e nella memoria. Mi aveva invitato più volte a rileggere proprio Illich, per studiare i processi economici, la mercificazione e spersonalizzazione, le nuove forme economiche e lo sviluppo, le gerarchie della povertà. Ho ritrovato una frase, attribuita a Illich, che dice: “ho investito tutto il denaro che avevo nell’acquisto di una minuscola casa (…). Assieme a tre amici volevo creare un ‘pensatorio’, in cui l’uso del pronome personale ‘nos-otros’ potesse veramente riferirsi a noi quattro. A quel tavolo ogni ospite avrebbe veramente provato l’unicità di un ‘noi’ sincero”. Di lui ora, ripensando, mi resta proprio anche un invito a toglierci da certe apparenze vincolanti, per creare comunità.
Giorgio Gosetti
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Ho avuto la fortuna di conoscere Emmanuele una decina di anni fa, e il privilegio di poter condividere con Lui e con la sua meravigliosa famiglia alcune occasioni speciali. Lo vedo ancora nel suo rifugio di Trignano in giro per i boschi o intento a tagliare e riporre legna per l’inverno. Iniziava sempre le sue mail e i suoi sms con: Caro Andrea…. , ma quello caro eri tu. Avevi il dono di farmi sentire importante e quelle giornate trascorse con te resteranno per sempre nei miei ricordi come tra le più belle. Non muore mai chi vive nel cuore di chi resta. Mi manchi
Andrea Bedoni
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La scomparsa prematura del prof. Morandi mi addolora profondamente. Ricordo l’uomo molto generoso sia sul piano intellettuale che umano. Al rigore dello studioso sapeva coniugare una straordinaria disponibilità all’incontro e alla condivisione. In occasione dell’intervista rilasciata a FuoriAulaNetwork, a proposito del suo lavoro di ricerca, disse che “La mia ricerca serve se riesce ad incendiare il cuore dei miei interlocutori; spero che le mie parole non restino solo parole ma possano accendere il desiderio di comprendere la realtà umana”. Ora il cuore è scosso e incredulo, carissimo Emmanuele, perché il tuo viaggio si è improvvisamente interrotto, ma il tuo esemplare insegnamento resterà in tutti i cuori che tu hai saputo accendere.
Alla famiglia va il mio pensiero affettuoso e un abbraccio fortissimo.
Arrivederci prof, bravo ragazzo del ’63… Non ti dimenticherò.
Mascia Bassani
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Sono Sofia, una sua allieva, ho avuto modo di conoscere un insegnante ma prima ancora una persona fantastica, ciao Emmanuele ci mancherai!
Sofia
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Emmanuele Morandi era uno studioso bravo, bravissimo, intelligente e appassionato. E' stato l'universitario meno accademico che si potesse immaginare, per questo gli studenti lo amavano: non era paludato, non si atteggiava a ridicola gravezza, con lui si parlava sempre con grande libertà, perché era una persona profondamente buona. Ce ne fosse qualcuno in più di uomini così! L'università sarebbe un posto migliore.
Tommaso Tuppini
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Sono studente lavoratore e proprio un mese fa esatto, ero a colloquio con il Prof. Morandi che mi avrebbe seguito nel percorso verso la tesi di laurea. Sono affranto e senza parole, come tanti che l'hanno conosciuto. Soprattutto perché pur conoscendolo poco, mi è subito piaciuto come persona quando l'ho incontrato nei due appelli degli esami di sociologia e durante una sua lezione in aula. Dedicherò il mio lavoro di tesi a lui, che ha creduto fin da subito nella mia proposta di tesi. Ciao, caro Emmanuele.
Alessio Schivi
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Mi chiamo Giada, sono una ex studentessa dell'Università di Verona. Sono sconvolta dalla notizia della scomparsa del prof.Morandi, il professore migliore di tutto il mio percorso universitario. Con un nodo al cuore mi trovo a descrivervi la fantastica persona che è stata per me. Ricordo come fosse ieri (e ormai sono passati 4 anni) l'impossibile esame su Illich. 12 CFU. Un anno intero per prepararlo. Poi la notizia : sono incinta. Un esame alla laurea, il più difficile per me.
Non posso presentarmi all'appello, sono in ospedale con le doglie.
Decido di scrivere al professor Morandi, chiedendogli aiuto.
Mi ha permesso di sostenere l'esame privatamente (spero si possa dire), con una bimba di 3 settimane nella carrozzina. Non mi ha fatto sconti ma ha saputo mettermi a mio agio, e credetemi, se sei una ragazza madre è il regalo più bello che possano farti.
Esame passato. Verbalizzato. E finalmente mi laureo. Grazie a lui. Ciao prof. Grazie di tutto. Non la dimenticherò mai. Ariel sta bene. E si… Alla fine credo di avercela fatta.
Giada
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“Papà, ma perché muoiono sempre le persone migliori?”
“Se tu vai in un giardino quali fiori strappi, quelli belli o quelli brutti?”
Massimo Troisi
Giuseppina Lamonica
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In alcuni momenti della vita le parole non servono. Il silenzio e ciò che in questo momento vale più di mille parole e il mio saluto intendo rivolgerglielo con un sorriso e un espressione felice.
La sua capoclasse,
Esmeralda
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Per chi ha avuto l’onore di poterlo ascoltare, per chi ha avuto la fortuna di apprendere quel suo sapere ampio e così brillante, il professor Morandi farà sempre parte del cammino di ognuno, perché solo pochi uomini al mondo hanno la capacità di far cambiare il saper essere e il saper fare delle persone in maniera permanente! Lui era tra queste persone.
Andrea Liotto
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“Roba da matti!”
Di Emmanuele ricordo la frase che amava ripetere più spesso e che gli ho sentito proferire decine di volte con il suo vocione, in ogni dove. Abbiamo condiviso lo stesso studio per un periodo; abbiamo condiviso un pezzo di strada; abbiamo guardato assieme miserie e nobiltà della vita quotidiana. Scrivo queste poche righe nel giardino davanti alla mensa calpestando pietre che abbiamo calpestato assieme tante volte. Oggi queste pietre dicono l’indicibile. Roba da matti.
Addio; A Dio Emmanuele…
Lorenzo Migliorati
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Pure essendo un collega e, per molto tempo, anche nel medesimo dipartimento, io ho avuto con il Prof. Morandi, un rapporto totalmente avulso dal contesto universitario: e, come uomo, l’ho sempre trovato estremamente attento alle cose buone e vere della vita, molto simpatico, attivo mentalmente. Recentemente ci siamo incontrati in Seminario Vescovile, dove teneva il corso di Sociologia e abbiamo lungamente parlato di cose diverse e, anche, delle cose distorte dell’università. Di lui conservo un ricordo umanissimo, eccellente, cordiale e sincero. Ho provato, e provo, un dolore profondo, immenso. Emmanuele, ti abbraccio idealmente, ma con forza, con le lacrime.
Giancarlo Volpato
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Come ex studentessa di Scienze della Comunicazione, ci tenevo a mandare un pensiero affettuoso al prof. Morandi, che ho avuto l'onore di incontrare nel lontano 2006/2007 e di cui conservo un ricordo bellissimo. Resterà per sempre uno dei miei professori migliori, con le sue doti comunicative eccezionali, la sua passione contagiosa e il suo accento marcato che mi faceva sentire a casa (sono della sua stessa regione). Che possa riposare in pace tra tutto ciò che ama e che possa continuare a dedicarsi ai suoi studi, ovunque lui sia.
Anna
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Mi ha colpito molto l’improvvisa morte del Prof. Morandi. Oltre ad averlo seguito nei suoi corsi sono stato un suo laureando. Un bravo docente, ma ancor prima una splendida persona. Delle sue lezioni ciò che colpiva primariamente era la sua grandissima passione. Aveva una grande fiducia nelle capacità degli studenti e il suo eloquio rimane uno dei ricordi più caratteristici, per me e per i miei compagni, degli anni universitari. Mi fa ancora sorridere il modo in cui, dopo quasi un lustro di conoscenza, si ostinasse a chiamarmi “Luigi”, scusandosi subito dopo, consapevole che quello non era il mio nome. Alla fine mi iscrisse all’esame di laurea come “Giovanni”! Mi sembra ancora di sentirlo, quel “Luigi!” gridato nei corridoi della facoltà di lettere… Una parte di ciò che sono oggi la devo a lui. Spiace molto, per la sua famiglia, e perché avrebbe potuto dare ancora molto a molti studenti.
Stefano Negro
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La passione per il suo lavoro si respirava nell'aria a lezione…
Buon viaggio Prof!
Lara Mantovani
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Notizia triste quella di stamattina. Un saluto fino lassù, Morandi. Come dicevi, "una volta passato il mio esame da 12 cfu potrete vantarvene in giro"… Lo faccio da circa un anno. Grande professore e grande umanità. Ciao BIG.
Un tuo studente,
Alessio Marra
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Non ho potuto conoscere di persona il prof. Morandi se non tramite la stima, l’affetto e la gratitudine che mio figlio nutriva e nutre per lui, il quale l’ha avuto prima come insegnante e poi come “collega” ma soprattutto come amico. È stato un grande maestro a scuola come nella vita facendo sempre profondamente sentire la propria umanità. Continuerà ad essere una fiamma che arde e una forza che darà significato alle nostre vite.
Una mamma qualsiasi
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Invio sentite condoglianze per la morte improvvisa del prof. Emmanuele Morandi, che ho avuto come stimato professore di sociologia presso lo studio teologico san Zeno.
Partecipo con la preghiera al lutto dei familiari, dei colleghi e degli amici.
Andrea dr. Vischioni
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Condividevo con lui, da questo anno, il corso di Sociologia generale e dei Processi culturali nel corso di Laurea in Scienze della Comunicazione. Sono bastati pochi incontri e poche telefonate per capire che Emmanuele andava oltre i formalismi e ci teneva a costruire delle relazioni. E me lo ricorda il suo ultimo saluto, solo il giorno prima che se ne andasse: “Ciao Riccardone”. Ciao Emmanuele.
Riccardo Giumelli
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“L’unico esame che ho rifatto più volte, perché mi sembrava importante per me e per lui dare il massimo e ricevere il voto massimo. Al quinto tentativo ce l’ho fatta e ho sentito a lungo una grande soddisfazione. Racconto ancora oggi dopo anni questo aneddoto divertente. Questa perdita, per me oggettivamente lontana, mi commuove nel profondo. Tutti i miei pensieri sono ora per la famiglia, e per gli amici. Ciao e grazie Profe!”.
Anna
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"Ciò che in un uomo è la cosa più fuggevole, e nello stesso tempo la più grande, la parola pronunciata e il gesto compiuto una sola volta, muore con lui, e rende necessario il ricordo che di lui conserviamo. La memoria trova compimento nel nostro legame con il defunto. E riecheggia di nuovo nel mondo."
H. Arendt
Ciao Emmanuele,
Mirko