Si rinnova l’appuntamento con la Giornata Nazionale Parkinson, in programma il 28 novembre su tutto il territorio nazionale e promossa da Limpe-Dismov, Accademia italiana per lo studio della malattia di Parkinson e i disturbi del movimento, e dalla Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus. Gli incontri, grazie al supporto del personale medico specializzato, coinvolgeranno le oltre 90 strutture locali che aderiscono all’iniziativa. A Verona, dalle 9 alle 13, nell’Aula magna del Policlinico G.B. Rossi, ci sarà un incontro organizzato da Michele Tinazzi, docente di Neurologia dell’ateneo veronese, rivolto ai pazienti e i loro familiari per discutere nel dettaglio i diversi aspetti diagnostici-terapeutici e di gestione correlati alla malattia. L'evento è organizzato in collaborazione con i medici specialisti del “Centro Parkinson e disordini del movimento” dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e dei Centri Parkinson degli ospedali veronesi.
Anche quest’anno aderiscono alla giornata le associazioni dei pazienti Parkinson Italia, AIGP Onlus, associazione italiana giovani parkinsoniani, e Light of day, fondazione che organizza in tutto il mondo concerti di musica rock e folk avvalendosi di big del calibro del cantautore Bruce Springsteen, John Rzeznik, chitarrista e cantante del gruppo statunitense Goo Goo Dolls, e di uomini dello spettacolo come Michael J. Fox, protagonista della trilogia “Ritorno al Futuro”. Il testimonial italiano della giornata è il campione olimpionico Jury Chechi, che ha rimarcato l'importanza di praticare attività sportiva: "Lo sport – ha sottolineato Chechi – può ridurre del 43% il rischio di sviluppare la malattia e le persone con Parkinson che praticano uno sport possono diminuire del 70% il rischio di cadute, la causa che più spesso li porta al pronto soccorso".
La malattia di Parkinson, è la seconda più comune patologia neurodegenerativa dopo la malattia di Alzheimer, con una prevalenza stimata del 2% nella settima decade di vita. In Veneto si stima un numero di circa 18.000 pazienti affetti da malattia di Parkinson o da parkinsonismi, di cui almeno il 25% a Verona e provincia. Col progredire della malattia compare un graduale incremento del grado di disabilità del paziente dovuto all’insorgenza di disturbi non-motori, come disturbi dell’umore, del sonno e cognitivi, e motori tra cui alterazioni posturali, spesso invalidanti, quali la deviazione laterale del tronco, la flessione anteriore del tronco e del collo .
26.11.2015