Dal 5 al 21 agosto i riflettori di tutto il pianeta sono puntati su Rio de Janeiro. La città carioca ospita, infatti, l’edizione numero 31 dei Giochi olimpici. Un evento sportivo mondiale nato tra ombre (dalla paura del contagio virus Zika ai ritardi nella costruzione del villaggio olimpico) e luci (una grande opportunità di rilancio economico del Paese e di riqualificazione di numerose aree di Rio). Ne abbiamo parlato con Federico Schena, docente di Metodi e didattiche della attività sportive e motorie e presidente del Collegio didattico di Scienze motorie.
“Le Olimpiadi sono sempre un grande evento planetario e in ogni sede che le ospita generano un mix di opportunità, allarmi e problemi. Abbiamo avuto, nel recente passato, esempi quasi antitetici: Barcellona che risorge e si afferma dopo il 1992 come grande città europea, Atene che a poca distanza da splendidi Giochi olimpici sprofonda nel baratro economico anche a causa di investimenti sbagliati per la realizzazione delle infrastrutture. Il Brasile non è un’eccezione anche se non dimentichiamo che queste Olimpiadi non sono un momento isolato ma arrivano dopi i Giochi panamericani e i Mondiali di calcio a completare un trittico di eventi sportivi ai massimi livelli mondiali per affermare un ruolo economico fondamentale di questa nazione. Allo stesso tempo, proprio questi eventi, hanno posto sotto il riflettore tutte le contraddizioni e i problemi irrisolti del Brasile. L’impressione, anche secondo qualche amico che ha lavorato molto in loco per questi giochi, è che ci sia una profonda scollatura tra chi ha voluto questi eventi e una Nazione che certamente ha iniziato, ma non completato, un passaggio da Paese in via di sviluppo a big mondiale, non solo dell’economia ma anche della qualità della vita e di uguaglianza sociale, aspetti che a noi sembrano tutti imprescindibili. La speranza è che questi giochi siano il motivo di una forte accelerazione in questa direzione ma non mi pare si possa avere una ragionevole certezza che questo accadrà”.
Professore gli azzurri arrivano preparati a questo appuntamento? Il suo pronostico?
“Come sempre il Coni e le federazioni ce l’hanno messa tutta ed è fuori dubbio che i singoli atleti faranno del loro meglio per rendere unica e indimenticabile la loro partecipazione. Però, anche gli altri hanno le stesse ambizioni e, in alcuni casi, qualche motivazione in più. Non abbiamo certo lesinato nelle convocazioni ma lasciando da parte i toni trionfalistici che i “vertici” usano in questi giorni, si può realisticamente puntare a ripetere il risultato di Londra mantenendo le nostre nicchie di eccellenza (nuoto, scherma, tiro) e confidando in qualche acuto (ciclismo, boxe, triathlon). Da un punto di vista generale, infatti, lo sport italiano non ha fatto grandi innovazioni negli ultimi anni. Con il presidente Malagò abbiamo discusso a lungo in occasione di una sua recente visita a Scienze motorie di cosa e come si potrebbe cambiare, ma lui stesso ammetteva che si tratta di un obiettivo non facile perché il mondo dello sport, anche se non sembra, è molto conservatore e autoreferenziale. Per usare terminologie di modo a livello accademico direi che sono ben chiari i criteri, i parametri e gli indicatori per la valutazione sportiva, ma il loro uso per produrre cambiamenti è ancora parziale. Molto ci si attende dall’eventuale attribuzione dei giochi del 2024 al nostro Paese. Una notizia che potrebbero essere un forte stimolo a modificare, in modo significativo, il sistema sport in Italia”.
Un commento sulla nostra atletadel beach-volley Viktoria Orsi Toth risultata positiva al doping
“Non mi sento in grado di fare un commento di merito. Nella mia personale esperienza, anche a livello olimpico, ho imparato che ogni situazione è complessa e le notizie disponibili sono sempre parziali. Ho seguito di recente anche il caso Schwazer e mi sono rinforzato nell’idea che ogni sistema (compreso quello che vigila e controlla) sia a rischio di contaminarsi con le peggiori abitudini dei contesti nei quali opera. Quindi non voglio formulare un giudizio ma credo vada riaffermato che il doping è un danno per la salute e un imbroglio per lo sport e quindi vada in tutti i modi combattuto, anche a costo di qualche eccesso”.
In un contesto di grande crisi internazionale in cui molti di noi sono spaventati dall’idea di muoversi al di fuori dei confini nazionali, qual è il significato di questi Giochi olimpici?
“Senza rievocare la tradizioni del mondo ellenico e consapevoli che le Olimpiadi sono oggi soprattutto un grande evento di business, rimane per ogni sportivo imprescindibile la speranza che questo evento sia un segnale forte per tutti coloro che credono nella pacifica convivenza, all’interno di opportune regole condivise e valide per tutti (quali sono quelle dello sport). L’auspicio è naturalmente che tutto si svolga senza accadimenti drammatici e che la peggiore notizia che dovremo ascoltare sia qualche medaglia italiana mancata per un nulla”.
05.08.2016
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