Un museo aperto tutto l’anno, dove il vino italiano sarà protagonista accanto a quelli europei e del mondo. È stato presentato così il MuVin che rafforzerà Verona nel suo ruolo di capitale italiana del vino e sarà un punto fondamentale per l’enoturismo. Il progetto è pronto, l’obiettivo è accogliere migliaia di visitatori per le Olimpiadi 2026 che vedranno la città scaligera in una delle posizioni chiave.
Martedì 12 aprile all’auditorium di Verona Fiere, in occasione della Fiera Vinitaly, si è tenuta la conferenza stampa che ha annunciato la nascita della Fondazione Muvin, aperta alla partecipazione di enti, imprese, società, o gruppi di persone, che verrà istituita entro fine maggio con l’obiettivo di supportare la realizzazione del MuVin, l’Ecomuseo internazionale del vino di Verona. Alla conferenza stampa ha presenziato il comitato promotore del Muvin Ecomuseo internazionale del vino di Verona guidato da Diego Begalli, direttore del dipartimento di Economia aziendale d’ateneo e referente del rettore per il Trasferimento della conoscenza e rapporti con il territorio. Presenti anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e l’amministratore delegato dell’agenzia nazionale del Turismo Roberta Garibaldi.
La Fondazione Muvin è dedicata a supportare il progetto di un museo 4.0 strutturato su percorsi e spazi esperienziali con focus sulle eccellenze dei vitigni italiani ed internazionali, sui cambiamenti climatici che ne influenzano la crescita, sui processi di trasformazione dell’uva in vino, sulle tipologie dei vini e sulle tecnologie green per la loro produzione. All’interno dell’Ecomuseo Muvin ci sarà spazio per presentazioni temporanee di vini italiani e internazionali, manifestazioni culturali in cui il vino incontra la musica, l’arte, la letteratura e la scienza, proposte educative e laboratori per i più giovani ma anche approfondimenti per esperti e ateliers esperienziali tematici. Dal vino degustato nell’apposita wine&food court a quello raccontato dai protagonisti del mondo wine e dai letterati nella Biblioteca Libreria dei vini.
“Il progetto Muvin del museo del vino proietta definitivamente Verona come capitale del vino e dell’enoturismo nel panorama internazionale – ha dichiarato Begalli – Verona già rappresenta l’Italia nella rete internazionale di Great Wine Capitals ed è sede di Vinitaly, una delle fiere leader a livello mondiale in questo settore. A ciò si aggiunga l’unicità del suo posizionamento geografico, oltre che la vicinanza ad alcune delle più importanti destinazioni italiane che fanno di questa provincia il quarto “attrattore” nazionale per presenze turistiche. Il progetto Muvin si propone ad un alto profilo internazionale avendo come target di riferimento, seppur per ragioni diverse, la Cité du Vin di Bordeaux in Francia e il National Wine Center di Adelaide in Australia.
“La mission del neocostituito comitato promotore che ho l’onore di rappresentare – conclude Begalli – è di far divenire questo progetto il riferimento internazionale della cultura del vino e delle biodiversità legate ai territori vitivinicoli affermandosi come piattaforma multidimensionale all’interno della quale le aree museali e dei percorsi esperenziali sapranno trovare sintesi, in modo unico, con le attività legate agli eventi, all’innovazione e alla formazione. Il progetto è già, a diversi livelli, nelle priorità istituzionali e sta raccogliendo ampi consensi anche tra gli operatori del settore; la costituzione della Fondazione impresa sociale Muvin, prevista entro il mese di aprile, costituirà l’abbrivio per il lancio definitivo del progetto. Tra le eccellenze dell’ateneo, inoltre, spicca il corso di laurea in Scienze tecnologiche viticole ed enologiche”.