“Crediamo che lo scavo archeologico, al di là del valore culturale che ha, sia anche uno spazio sociale per includere le persone per dare prospettive e opportunità”. Così Fabio Saggioro, docente di Archeologia medievale nel dipartimento di Culture e civiltà e direttore scientifico degli scavi, ha spiegato l’obiettivo del nuovo progetto di intervento del museo di Castelvecchio, che sarà realizzato in collaborazione con l’università di Verona, presentato giovedì 21 nel giardino di Castelvecchio.
Il progetto è stato illustrato dall’assessora comunale alla Cultura Marta Ugolini, dal direttore del dipartimento di Culture e civiltà, Arnaldo Soldani e dai curatori del progetto Fabio Saggioro, docente in ateneo, e Luca Fabbri, curatore delle collezioni di arte medievale e moderna nei Musei Civici di Verona. Presenti la direttrice dei Musei Civici di Verona, Francesca Rossi, per la Soprintendenza archeologia Belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, Brunella Bruno, il docente al dipartimento di Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito del Politecnico di Milano, Filippo Bricolo.
Il giardino dell’architetto Carlo Scarpa sarà a breve scenario di un cantiere speciale che diventerà l’occasione per tornare a indagare, con metodologie più moderne, un’area già rinvenuta dallo stesso Scarpa negli anni ’60. Gli scavi inizieranno lunedì 25 settembre per portare alla luce i resti archeologici della chiesa di San Martino in Aquaro. Si avrà modo di verificare tramite analisi non invasive la presenza e l’estensione dei resti archeologici, per poi procedere alla successiva attività di scavo, condotta con il coinvolgimento di studenti, dottorandi e docenti dell’università di Verona.
Il progetto, promosso dal museo di Castelvecchio, della durata di tre anni, oltre al dipartimento di Culture e civiltà, vede la collaborazione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e del polo territoriale di Mantova del politecnico di Milano.
“L’ateneo è stato incaricato di eseguire uno scavo specifico su parte del giardino in cui non era mai stato fatto prima, nonostante la presenza di questa chiesa sia ben nota da anni”, spiega Arnaldo Soldani, direttore del dipartimento di Culture e civiltà, incaricato di portare i saluti del Rettore dell’ateneo, Pier Francesco Nocini.
“Vogliamo aprire questo scavo alla città”, continua Saggioro, “facendo capire come lavora l’archeologia, includendo in questi processi anche chi ha delle disabilità”.
In occasione dello scavo, infatti, il comune di Verona offrirà delle visite guidate gratuite alle scuole di ogni ordine e grado. Anche i cittadini e i turisti avranno la possibilità di scoprire gli scavi, nei giovedì 28 settembre e 12 ottobre alle 16.30 con il percorso di visita ‘La chiesa ritrovata, testimone della vita di una contrada scomparsa’ e i giovedì 5 e 19 ottobre alle 16.30 con ‘Parola all’archeologia: strati e reperti ci raccontano il passato’.
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