Al convegno "Diritti al femminile", organizzato nei giorni scorsi all'Università, è stata illustrata la proposta di dare un premio Nobel per la pace alle donne africane. Promossa dal Cipsi, coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale, e da ChiAma l'Africa, la campagna vuole riconoscere l'importanza della donna nella lotta quotidiana per portare avanti un intero continente. Ne ha parlato Patrizia Sentinelli, già viceministro alla Cooperazione internazionale.
Quando nasce l'idea. La proposta del premio Nobel collettivo per la pace alle donne africane è nata durante il seminario "Per un nuovo patto di solidarietà tra Europa e Africa" tenutosi a Dakar a fine dicembre 2008.
Le motivazioni a sostegno della campagna. Occuparsi della comunità significa agire per la pace. "Le donne in Africa, viste come collettivo, nel loro fare già si dispongono per costruire la pace" ha affermato Patrizia Sentinelli. La proposta del Nobel collettivo intende essere un riconoscimento mondiale al lavoro delle donne per l'Africa. "Si tratta anche di una campagna per il riconoscimento di un continente unico in cui le donne hanno un ruolo di protagoniste. Donne vulnerabili ma forti, capaci di fare la loro storia personale ma anche quella collettiva, che deve avere la possibilità di emergere" ha spiegato Sentinelli.
Acqua e pace. L'acqua è vita. In Africa sono centinaia di migliaia le donne che ogni giorno fanno decine di chilometri per portare l'acqua alle proprie famiglie. La lotta alla sopravvivenza passa attraverso il lavoro delle donne "Un lavoro silenzioso del quale si sente l'indispensabilità, ma che ancora non ha riconoscimento" ha detto Sentinelli "queste donne portano sulle loro spalle la famiglia e la comunità intera."
Garanti di benessere. "Le donne sono protagoniste e trainanti sia nei settori della vita quotidiana che nell'attività politica e sociale. Donne che sono fondamentali per l'economia del paese, la cultura e l'istruzione. Attraverso il lavoro femminile passano le lotte per la salvaguardia dell'ambiente, per la tutela dei diritti e della vita. Il premio Nobel è per dare voce a quest'Africa che combatte per la pace giorno dopo giorno" ha precisato Guido Barbera presidente del Cipsi. Perché l’Africa cammina con i piedi delle donne, che portano con coraggio e dignità sulle loro spalle i pesi, i sogni, le lotte e le speranze di un intero continente.