163 giovani dottori di ricerca dell’università di Verona saranno i protagonisti della cerimonia di proclamazione in programma mercoledì 5 ottobre alle 15 nell’aula magna del Polo Zanotto. A ricevere il diploma dal rettore Alessandro Mazzucco saranno le nuove leve della ricerca, attività indispensabile allo sviluppo della comunità e del Paese. L’alto numero dei nuovi dottori e la qualità della loro preparazione sono una risorsa importante non solo per l’ateneo ma anche per le ricadute in termini di promozione dello sviluppo economico e sociale. La proclamazione sarà introdotta dalla lectio magistralis “Il contributo della ricerca al bisogno della società: riflessioni e spunti da un’esperienza”di Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon, la prestigiosa organizzazione fondata da Susanna Agnelli che sensibilizzando la popolazione all’importanza della ricerca raccoglie importanti sostegni economici per la cura delle distrofie muscolari e delle altre malattie genetiche.
Il dottorato di ricerca. Il dottorato di ricerca è il terzo e più alto livello di formazione previsto nell’ordinamento accademico italiano ed equivale, anche se non ufficialmente, al titolo di Ph.D (Philophiae Doctor) dei Paesi di cultura anglosassone. Il dottorato di ricerca al quale si accede mediante concorso pubblico per titoli ed esami, ha durata triennale e si propone di fornire le competenze necessarie per esercitare in università, enti pubblici e soggetti privati. L’obiettivo primario del Dottorato di Ricerca è quello di far acquisire ai dottorandi un’autonoma capacità di ricerca scientifica attraverso la quale esprimere creatività e rigore metodologico elaborando prodotti e processi innovativi applicabili in ambito pubblico e privato.
Francesca Pasinelli. Nata nel 1960 a Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, Pasinelli si è laureata in Farmacia all’Università di Milano e specializzata in Farmacologia nello stesso ateneo. Entrata con una borsa di studio nei laboratori di ricerca farmacologica della Glaxo Spa, l’anno successivo è stata assunta come responsabile di laboratorio. Passata alla ricerca clinica ha ricoperto diverse posizioni manageriali, fino a diventare nel 1992 direttore di divisione, prima nella SmithKline Beecham e successivamente nella Schering Plough, due importanti multinazionali farmaceutiche. Dopo 15 anni di carriera nell’industria, nel 1997 ha deciso di passare al non profit, accettando la direzione scientifica di Telethon. Sotto questo incarico ha rivisitato il processo di assegnazione dei fondi, importando – per la prima volta in Italia – i sistemi di valutazione della ricerca accreditati a livello internazionale. L’attuale processo di assegnazione dei fondi raccolti da Telethon è riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale come un modello di efficienza. Nel 1999 ha sviluppato il Progetto Carriere Telethon, finalizzato al rientro in Italia di ricercatori “emigrati” in altri paesi. Questo programma è sfociato nella creazione dell’istituto virtuale Dulbecco Telethon, in cui lavorano giovani scienziati indipendenti in tutta Italia. Sempre a Telethon ha avviato lo sviluppo di un modello di management e gestione del portafoglio, progetto della fondazione che consente un più rapido percorso verso la realizzazione di cure per le malattie genetiche. Tra i principali riconoscimenti ricevuti si segnalano il premio Bellisario, conferitole nel 2005 per la creazione e lo sviluppo del processo di assegnazione dei fondi e, nel 2007, il titolo di Commendatore al merito della Repubblica italiana da parte del presidente Giorgio Napolitano. Nell’ottobre del 2007 è divenuta direttore generale della divisione Q-rare della farmaceutica Dompè Spa per seguire un nuovo progetto di sviluppo industriale di terapie per le malattie orfane. Nel dicembre dello stesso anno, su proposta del Cda di Telethon, ha assunto l’incarico di consigliere. Dal settembre 2009 è direttore generale di Telethon