Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Torino e Venezia. Queste le dieci città che sabato 28 giugno sono state travolte dall'Onda pride, la manifestazione del movimento gay che celebra la giornata dell'orgoglio. Nel capoluogo veneto, che ha ospitato l’unico pride del nord-est italiano, un flusso colorato di oltre 5000 persone ha sfilato per reclamare a gran voce la parità dei diritti e per contrastare l’omofobia. Al termine del corteo, dalle 18, nel Sestiere San Polo il team di Romeo in Love ha guidato l’evento post-parata. A condurre per più di tre ore sono stati Sebastiano “Fox” Ridolfi e Ilaria “Juliet" Malagutti, storici conduttori dello show della radio d’ateneo FuoriAulaNetwork che da sei anni racconta il mondo gay, lesbo, bisex e transessuale/transgender. Per il team di Romeo in Love non è la prima esperienza nella conduzione di un pride veneto. Nel 2012, infatti, avevano guidato il Vicenza pride.
“Molti di coloro che non sono mai stati a un pride lo considerano una carnevalata – ha spiegato Sebastiano Ridolfi, speaker di Romeo in Love – ma pochi sanno che si tratta di un tributo alle persone che, dai moti di Stonewall ad oggi, hanno lottato per rivendicare un loro posto nel mondo, opponendosi ai soprusi e alzando la testa. Le prime forti rivendicazioni erano nate proprio dalle minoranze più deboli e discriminate, come quella dei transessuali”.
L’obiettivo del talk-show "Romeo in love – il podcast gay” è quello di raccontare il mondo LGBT* tramite canali digitali ad accesso libero e anonimo specialmente ad un pubblico eterosessuale, che spesso per imbarazzo evita di approfondire l’argomento, preferendo i pregiudizi alla verità. Ridolfi ha sottolineato il valore della trasmissione soprattutto per ragazze e ragazzi giovani. “Nel tempo sono state tante le persone che ci hanno scritto per farci sapere di aver fatto coming out. E tanti, anche tra gli eterosessuali, ci hanno fatto sapere di aver appreso qualcosa in più sulla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, che negli ultimi anni hanno avuto peggioramenti soprattutto a causa della scarsa informazione a riguardo”. Ridolfi chiude con l’augurio e la speranza di “riuscire a portare presto questa grande manifestazione anche per le strade di Verona, dimostrandosi degna dell’appellativo di città dell’amore”.
01.07.2014