Nel Centenario della Grande Guerra con il convegno “Carlo Emilio Gadda: soldato, ingegnere e scrittore”, in programma venerdì 16 ottobre alle ore 17.30 nella sede dell’Ordine, in via Santa Teresa 12, gli ingegneri di Verona intendono dare risalto alla figura di Carlo Emilio Gadda e ripercorrere a tutto tondo il profilo dell’ ingegnere della letteratura italiana del Novecento. Il convegno, inserito nella rassegna culturale "Open. Ingegneri aperti alla città" rientra nel programma dei 50 appuntamenti che Verona ha dedicato al Centenario del Primo conflitto mondiale. All’incontro sarà presente anche Antonia Pavesi, consigliere incaricato per la cultura del Comune di Verona, per un saluto in apertura dei lavori.
Il programma. All'incontro parteciperanno Paolo Soardo, ingegnere e presidente del Collegio Ingegneri di Verona, che di Gadda ripercorrerà l’esperienze militare e la prigionia, Emilio Manzotti, professore di Linguistica italiana alla facoltà di Lettere dell’università di Ginevra, tra i massimi conoscitori di Gadda, membro del comitato scientifico di Adelphi che dal 2010, proprio grazie alla collaborazione con l’archivio Liberati di Villafranca, sta rieditando tutte le opere di Carlo Emilio Gadda. Nel suo intervento “Gadda, ingegnere dello stile”, Manzotti riproporrà da una parte le straordinarie descrizioni 'ingegneristiche' di edifici e manufatti proposte in alcune pagine gaddiane; dall'altra andrà ad analizzare la sapiente costruzione della sua scrittura: quelle strutture linguistiche e logiche che ne hanno fatto un unicum nella storia letteraria del Novecento.
Sarà invece Arnaldo Liberati, erede del prezioso archivio gaddiano custodito a Villafranca di Verona che Gadda lasciò in eredità alla sua governante Giuseppina Liberati, zia di Arnaldo che, appunto, ne divenne a sua volta erede. Autore de "Il 'mio' Gadda. Padri, madri, zie e una E." (edizioni Stimmgraf, Verona, 2014, con la prefazione proprio del prof. Manzotti), a raccontare il “Gadda veronese”, attraverso il ricco materiale archivistico a sua disposizione: un baule di manoscritti, lettere, fotografie e cimeli.
In quegli scritti e fotografie, nelle lettere inedite dal fronte lungo i luoghi della Grande Guerra dove lo scrittore si trovò a combattere – dall'Adamello all'altopiano di Asiago, fino al Carso e a Caporetto – ci sono le righe «familiari» scritte alla sorella Clara che rivelano un Gadda meticoloso ma non accademico, un "registro di familiarità scherzosa", come spiega il professor Emilio Manzotti nell’introduzione al volume di Liberati, "che consente di sdrammatizzare, per chi legge ma anche per chi scrive, l'orrore delle situazioni vissute". E ancora ritroviamo gli anni trascorsi nella villa del cognato Paolo Ambrosi, marito della sorella Clara, a Cavalcaselle.
13.10.2015