Ogni prigione è un’isola. Un’isola remota, con pochi contatti con il mondo circostante. Un’isola sovraffollata, però, dove tensioni, rivolte e, purtroppo, suicidi, sono all’ordine del giorno. Un tema su cui riflettere, senza pregiudizi ideologici, che è stato approfondito venerdì 29 novembre, nell’aula magna del Polo Zanotto, nell’incontro promosso dal Gruppo Radici dei diritti dell’ateneo, “Carceri. Emergenza diritti”.
Ospite d’eccezione la nota scrittrice e giornalista televisiva Daria Bignardi, che, in collagamento da remoto, ha presentato il suo libro “Ogni prigione è un’isola”, in cui racconta il suo viaggio nelle prigioni italiane.
Sono stati oltre 700 i giovani delle scuole superiori veronesi che hanno partecipato all’incontro, convegno annuale, giunto alla 17esima edizione, del Gruppo Radici dei diritti Univr, che ha visto coinvolti sette dipartimenti e il Comitato unico di garanzia dell’ateneo, oltre a numerosi insegnanti delle scuole superiori veronesi, per offrire a studentesse e studenti analisi e testimonianze in materia di diritti politici, sociali e di cittadinanza.
“Il tema di quest’anno è di particolare attualità in quanto si discute della situazione carceraria nel nostro Paese – spiegano gli organizzatori – Quest’estate, in particolare, si sono verificati suicidi, rivolte, abusi e la tensione nelle carceri ha raggiunto livelli di estrema drammaticità. Esiste un problema, da tutti riconosciuto, di sovraffollamento, così come di carenza del personale carcerario. Questo può portare, quasi inevitabilmente, alla negazione dei diritti delle persone incarcerate. Non si tratta di garantire privilegi ma di garantire la dignità e i diritti fondamentali dell’uomo a chi sta scontando la sua pena. Questo deve valere in ogni parte del mondo e a maggior ragione in Italia, patria di Cesare Beccaria che ha indicato quale deve essere il significato e lo scopo della carcerazione”.
Il convegno, organizzato in collaborazione con le associazioni “La Fraternità”, “Panta Rei”, “Microcosmo” e “Osservatorio di Comunità”, ha preso il vai con i saluti di Olivia Guaraldo, delegata del rettore al Public Engagement, e con un breve ricordo dello storico Maurizio Zangarini, uno dei fondatori del Gruppo Radici dei Diritti, scomparso di recente e a cui è stato dedicato il convegno. Hanno portato, inoltre, i loro saluti Francesca Gioieni, direttrice della Casa circondariale di Montorio, e don Carlo Vinco, garante dei detenuti del Comune di Verona.
A fornire i dati relativi all’attuale quadro dell’emergenza carceri in Italia, è stato Ivan Salvadori, docente di Diritto penale dell’università di Verona, seguito dall’intervento di Vincenzo Semeraro, magistrato del Tribunale di sorveglianza di Verona, che ha affrontato il delicato tema di come garantire i diritti dei detenuti. Paola Tacchella, dell’associazione “Microcosmo”, insieme a studentesse e studenti dell’Ipsia Giorgi, ha poi raccontato gli interventi in carcere dell’associazione e le esperienze fatte dagli studenti nella relazione dal titolo “Il doppio versante: storie che curano”.
Infine, Elena Brigo, dell’associazione Panta Rei, è intervenuta per sottolineare l’importanza del lavoro per i detenuti sia durante la carcerazione che per il reinserimento nella società e l’insegnante dell’Itis Marconi Paola Sofia Baghini, con la sua classe, ha riferito sul ruolo formativo delle esperienze svolte all’interno del carcere di Montorio.
Elisa Innocenti